Di certo c’è che la sconfitta subita dal Savoia spegne i sogni di gloria dell’Olbia. Se nonostante lo 0-1 del “Nespoli” i bianchi restano fuori dalla zona retrocessione con 33 punti e lo stesso margine di vantaggio (2 lunghezze) che avevano alla vigilia della sfida dell’11ª giornata di ritorno del campionato di Serie D, a sei turni dalla fine della stagione regolare colmare il gap di 15 punti rispetto ai playoff va oltre l’impresa.

Dopo il filotto di tre vittorie, interrotto domenica dai sabaudi, la squadra di Ze Maria ci aveva fatto un pensierino. La matematica non preclude l’ambizioso obiettivo, ma stando così le cose solo un miracolo, in termini di risultati propri e altrui, permetterebbe ora ai galluresi di agganciare la zona promozione. Meglio, allora, concentrarsi sul presente di una lotta salvezza in cui guadagnano terreno le antagoniste, con lo scontro diretto con la Costa Orientale Sarda, in programma domenica a Tertenia, che merita la massima attenzione.

All’ultimo turno i sarrabesi, penultimi in classifica e determinati ad agganciare i playout, lontani 4 lunghezze, hanno sfiorato il colpaccio con la Puteolana, fermata a domicilio sul 3-3. Approcciare il derby con la giusta cattiveria sarà fondamentale, così come sarà fondamentale metabolizzare in fretta l’indigesto kappaò di domenica.

«Sarà un incidente di percorso: se siamo lì è grazie alla crescita che abbiamo ottenuto col gioco», assicura l’allenatore dei portieri dell’Olbia Antonio Carafa, intervenuto nel post partita col Savoia al posto di Ze Maria, espulso nel finale per proteste dopo la seconda rete annullata a Furtado. «La delusione è tanta, però non deve precluderci nulla. Ci prendiamo questa batosta, resettiamo e andiamo avanti: da martedì», rilancia Carafa, «saremo in campo per preparare la prossima partita».

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