È ricominciata da Tempio l'avventura calcistica di Salvatore Sechi, classe 1964, imprenditore, dirigente calcistico di lungo corso ed ex presidente della Torres calcio, che ha salvato dal baratro del fallimento nel 2017 e dopo una cavalcata vincente nell'anno successivo l'ha riportata dall'Eccellenza in Serie D. Poi la pandemia, una salvezza all'ultimo respiro l'anno scorso, prima della cessione estiva della società, maturata in un ambiente difficile, che forse non ha riconosciuto a Salvatore Sechi il merito di avere tenuto duro in questi anni e il coraggio di avere preso il timone della Torres quando non la voleva più nessuno. Ma ora per il dirigente, che non può fare a meno del calcio, una nuova stimolante avventura sempre da Presidente in Gallura. Attuale teatro la Promozione regionale girone C e primo posto in classifica. 

Come mai presidente la scelta di Tempio?

“È una squadra che mi ha sempre affascinato. Dai tempi in cui ero vice presidente della Torres tra i professionisti in serie C, cioè dal 1999 al 2005, nel periodo di Rinaldo Carta. Vedevo e ammiravo il grande attaccamento dei tempiesi per la propria formazione calcistica, allenata allora da un galantuomo come Luciano Zecchini. Mi dispiacque molto la loro retrocessione. Sono qua per tentare di riportare in alto la squadra”.

Ci sta riuscendo?

“Cerchiamo, assieme agli altri dirigenti, tutti locali, di riportare con umiltà il Tempio verso lidi più consoni al suo blasone. Solo ad agosto eravamo in Prima categoria. Poi il ripescaggio e una campagna di rafforzamento eseguita in fretta”. 

Ma a quanto pare molto bene: Tempio primo in classifica.  

“Abbiamo una buona squadra, buon tecnico e ragazzi meravigliosi, ma il campionato non è vinto e il cammino è ancora lungo. Ho a fianco inoltre dei preziosi dirigenti locali, leali e ambiziosi, e ci avvaliamo di collaboratori validi come Tore Zuri, il nostro direttore sportivo, un profondo conoscitore del calcio sardo, abile scopritore di talenti. In poco tempo stiamo strutturando la società secondo i canoni più moderni, curando molto l'aspetto della comunicazione, seguita dalla brava giornalista Giulia Bardanzellu”.  

La piazza come ha accolto Salvatore Sechi?

“Benissimo. L'impatto è stato straordinario. A Tempio c'è l'ambiente ideale per fare bene. Al Manconi nelle partite casalinghe le tribune si riempiono di gente e di famiglie. Come ai vecchi tempi. La squadra gioca bene e c'è molto entusiasmo”. 

Quali sono le squadre che possono insidiare il vostro primato nel girone C di Promozione? 

“La classifica è ben delineata. Il Calangianus, al secondo posto, è molto temibile. Ma in corsa ci sono anche Usinese e Stintino, compagini che hanno rose importanti. Non dimentichiamoci del Posada”.

Avete intenzione di rinforzare la rosa? 

“Stiamo sondando il mercato. Vedremo”. 

Le manca la Torres?

“Sinceramente no, ma sono sempre torresino nel sangue e so anche di averla lasciata in buone mani. Avevo altre offerte dalla Penisola, ma ho preferito quella sarda, perché la Torres è innanzitutto dei sassaresi”.  

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