Se non è un record poco ci manca. Riccardo Spini alla soglia dei 54 anni rivendica con orgoglio il suo trascorso da calciatore: «Ho giocato più di 300 gare in serie D, la maggior parte col Selargius. Con i granata ben sette stagioni».
Il neo mister de La Palma del presidente Cornacchia ha fatto anche l’esordio tra i professionisti con la maglia del Tempio. «L’esordio fu a 17 anni - ricorda – da titolare in un campo infuocato, quello dell’Alessandria davanti a cinquemila spettatori. E pensare che fino a qualche mese prima giocavo negli allievi della Ferrini Cagliari, società che mi ha lanciato nel calcio che conta».
Spini, uno dei difensori centrali più forti e apprezzati dell’Isola, dopo aver vinto da calciatore tanti campionati, decide di appendere le scarpette al chiodo per dedicarsi alla panchina: «Ho ottenuto il patentino nel 2006. Ho iniziato questa nuova carriera all’Asseminese in Prima categoria. L’anno successivo ho vinto il campionato di Promozione col Quartu 2000. L’esperienza che mi ha gratificato di più è stata quando ho guidato il Monastir ottenendo la storica promozione nel campionato di Eccellenza, quella fu la vittoria di un paese intero, figlia di una meticolosa organizzazione societaria».
Spini conosce molto bene tutti i campionati sardi e i loro protagonisti: «Tra i non più giovanissimi mi piace segnalare il sempreverde Nieddu della Baunese. Tra i giovani invece spicca il nostro Gigi Piras, classe 1997 giocatore attaccatissimo alla maglia e dalle grandi qualità».
I campionati dilettantistici sono solo agli inizi ma per Spini ci sono già buone indicazioni sulle potenziali vincitrici dei vari tornei. «Nel girone A della Prima categoria le candidate principali per salire sono Baunese e Jerzu, nel girone B l’Arbus, società molto ben organizzata e strutturata, tuttavia non trascurerei la buona partenza del Barumini autentica outsider. Nel campionato di Promozione aldilà delle super favorite Lanusei, Villacidrese e Tharros vedo molto bene il Cus Cagliari di Lantieri e l’Atletico Cagliari di Madau; ma non trascurerei neppure Pirri e Selargius rispettivamente guidate da tecnici esperti come Busanca e Giordano, due tra i migliori tecnici sardi. In Eccellenza», prosegue Spini, «il Monastir e il Budoni hanno investito tanto ma devono stare attente ad Alghero e Tempio, squadre ugualmente attrezzate per il salto di categoria. In serie D il Cos di Loi ha tutte le carte in regola per recuperare il terreno perduto in questo inizio di campionato, auspico possa raggiungere una tranquilla salvezza».
Il La Palma negli anni 90 è stata per diversi anni la seconda squadra del capoluogo sardo arrivando a disputare persino la serie C giocando le gare interne allo stadio Sant'Elia. Tra fallimenti e rifondazioni susseguitesi negli ultimi due decenni, il sodalizio cagliaritano ha rinnovato per la stagione in corso la presenza al campionato di Prima categoria.

Spini conta di condurre i suoi ad una rapida salvezza: «Il nostro obiettivo resta quello di disputare un campionato tranquillo, di valorizzare i giovani e di far bella figura. Purtroppo non possiamo disporre di un campo nostro e siamo in attesa che ci venga riassegnato quello del Cras, già questo sarebbe un punto fondamentale per costruire un futuro solido».

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