Porto Torres - Tempio.

Big match del campionato di Promozione girone C. Sfida antica del calcio isolano. Galletti primi in classifica (13 punti in 5 partite), turritani secondi (12 punti). Tecnicamente non ci sarebbe partita: gli ospiti sono indubbiamente superiori. Ma i rossoblù in questo campionato hanno dimostrato cuore e coraggio e al Comunale, in un terreno di gioco ricco di insidie, tenteranno di mettere lo sgambetto ai rivali.

"Spero che il Porto Torres vinca 1-0", è il commento del sindaco turritano Massimo Mulas, ex rossoblù e passato da valente centravanti, anche nelle fila l'Ilva. A Mulas fa eco il sindaco di Tempio Giannetto Addis, ex difensore ed allenatore per tanti anni dei Galletti.

"Sarà una partita dura e combattuta - dice -  come sempre lo sono state queste sfide. Ne ricordo tante a fine anni 70. Noi con Nicolai, Manzoni e Peru. Loro con Pala, Demuro e Bona". I duelli tra le due squadre hanno infatti vissuto momenti esaltanti. Il Porto Torres ha di sicuro una grande tradizione di vittorie casalinghe.

Anche in serie D. Come il rotondo 3-0 del 1985  (ritorno 0-0). Turritani allenati da Ignazio Tedde, tempiesi da Angelino Fiori. Tale successo tra le mura amiche è bissato da un 2-0 nel 1986, con doppietta del giovane attaccante Andrea Bagnoli, in prestito al Porto Torres dal Pisa del mitico presidente Anconetani e in seguito passato al Livorno. Il Tempio lo conduce in panchina Vanni Sanna. Nella sua formazione, solo per citare alcuni nomi, gente come Marco Sanna (poi passato al Cagliari) e Francolino Fiori, grande bomber di La Spezia e Torres. I blu giocano al Demuro, un catino in terra battuta ribollente di tifo e passione.

La partita del ritorno di quel campionato di serie D (marzo 1987), sfida importantissima per la vittoria finale, dopo il 2-0 dei turritani dell'andata, è tra le più epiche, aspre e combattute che la storia del calcio isolano ricordi. Anche in tribuna. Pietra dello scandalo ancora Andrea Bagnoli, detto "Il rosso", per i suoi capelli. Il giovane toscano entra in campo a 20 minuti dalla fine. Tempio in vantaggio 1-0 e 3 mila persone sugli spalti. Clima elettrico e tensione a mille, soprattutto da quando l'ex Ioris Gasbarra festeggia la sua rete, quella del vantaggio del Tempio, al 23' della ripresa, proprio sotto i suoi ex tifosi. Uno dei quali gli sferra contro una bottiglia di vino da 2 litri, che rimane sul fondo campo. Nel frattempo tra Bagnoli e il suo marcatore Donato Fringuello sono scintille.

"Sono entrato in campo carico come una molla - spiega Andrea Bagnoli, ora noto procuratore -. E diciamo che l'accoglienza in campo e fuori non è stata tra le migliori". Al 32' del secondo tempo proprio Bagnoli cade in area. Rigore. Contestatissimo. Coghene trasforma. Il finale è una bolgia, le due tifoserie si insultano, in campo più calci che calcio. Il Tempio si getta rabbiosamente in avanti. Ma è il Porto Torres a passare ancora, a 8 minuti dalla fine. In contropiede Demuro viene steso al limite. Punizione. Batte ancora Coghene e palla al sette. Langiu battuto. Finisce 2-1 per il Porto Torres. Ma è solo l'inizio di un'altra battaglia. Le due tifoserie vengono a contatto appena fuori dal campo. Volano cazzotti ed altro. Tra i tifosi del Porto Torres, notoriamente città della boxe, anche pugili ed ex pugili. Alcuni tempiesi vanno KO e finiscono in ospedale. Ma a Tempio è caccia al portotorrese. Alcuni giovani turritani scappano a piedi dalla discesa della Fumosa. Verranno ritrovati ore dopo, al buio, nelle campagne circostanti.

Nella bolgia tra le vie della cittadina gallurese, viene ferito un carabiniere ed arrestato per questo un tifoso del Tempio. Il campionato lo vinceranno i Galletti. E sarà serie C per 13 campionati di fila. Secondo il Porto Torres, forse più forte dei rivali ma più discontinuo. Gli echi di quella sfida epica non si sono mai spenti. A distanza di tanti anni. Qualche protagonista non c'è più e a Vanni Sanna, il grande condottiero della squadra promozione mai dimenticata dai tempiesi, è stato intitolato lo stadio della Torres. Agli altri protagonisti, in campo e sugli spalti, il ricordo di atmosfere irripetibili. Di un calcio forse più selvaggio, certamente più genuino.
 

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