La maglia numero 10, palla al piede e un unico obiettivo: dare “Un calcio al bullismo”.

Alla manifestazione, organizzata a Porto Torres per sensibilizzare la comunità su un fenomeno che rappresenta una piaga sociale sempre più diffusa, non è voluto mancare neppure il campione Gianfranco Zola, ex attaccante e attualmente allenatore e dirigente sportivo, sceso in campo nel sintetico di Campanedda per un quadrangolare di calcio che ha visto sfidarsi goliardicamente le categorie Giovanissimi e Allievi del Porto Torres Calcio, gli amatori della Seleçao, una rappresentativa di genitori insieme a ex calciatori professionisti come Gianfranco Matteoli, Gianluca Festa, Vittorio Pusceddu, Michele Fini, Antonio Langella, Gianluca Hervatin, Marco Sanna, Andrea Bagnoli. Tutti ospiti  d’eccezione di un “Un Calcio al Bullismo”, l’evento sportivo-benefico, promosso dall’associazione Gianni Fresu.

«Lo sport è importante per combattere il fenomeno del bullismo, un ottimo alleato per insegnare ai giovani i valori del rispetto - ha detto Zola -, una valvola di sfogo per scaricare quelle tensioni che altrimenti esploderebbero in cattivi atteggiamenti. Ma soprattutto è un antidoto, uno strumento che, lontano da obiettivi irraggiungibili, andrebbe promosso per il suo valore educativo». 

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