Entrambe neopromosse, due società pirresi si preparano al rush finale per raggiungere i propri obiettivi. Il Pirri sta disputando una grande stagione nel girone A di Promozione, oltre la più rosea delle aspettative. È quinto a sole quattro lunghezze dalla zona playoff. Una categoria sotto (Prima, girone A) c’è l’Uragano che attraversa una situazione opposta, ultimo in classifica ma che comunque inizia a dare segnali di ripresa e non intende mollare (la vittoria di domenica ha ridotto a tre punti il gap dal salvagente playout). Pirri che in passato ha conosciuto anche la Serie D (fine anni ‘90).

Il Calcio Pirri è nuova società, fondata nel 2004 con presidente Luigi Tanas. Dal 2019 è in mano al trio Gianluca Pilo, Alessandro Casula e Roberto Mannai. E’ stato subito creato un gran settore giovanile traendone beneficio pure la prima squadra che ha ottenuto due salti di categoria (dalla Seconda alla Promozione). Il direttore sportivo è Stefano Siddi, protagonista della scalata. «L’obiettivo principale è quello di valorizzare i giovani del nostro settore giovanile», dice Siddi. «E lo stiamo già facendo. Abbiamo stretto una collaborazione col Cagliari. Con la prima squadra cerchiamo di salvarci il prima possibile, poi si vedrà. I tecnici Paolo Busanca e Marco Cogotti stanno facendo un gran lavoro.  L’Eccellenza? Un sogno».

L’Uragano è la storica società pirrese. Ha ancora la vecchia matricola 53760. È stata fondata da Costanzo Chessa nel 1959 col fratello Tanino ed un gruppo di amici. Il patron fino alla fine degli anni '90 ha svolto il doppio ruolo di presidente e allenatore vincendo tre campionati di Terza categoria e due di Seconda. Nei primi anni '80 l'Uragano aveva sfiorato il salto in Promozione. Ha indossato la maglia nerorossa Salvatore Matrecano, ex Napoli e Nottingham Forest. «Lotteremo fino alla fine per mantenere la categoria», dice il tecnico Alberto Chessa, figlio di Costanzo, «abbiamo pagato lo scotto del salto di categoria ma la squadra ha quasi sempre espresso un buon calcio. Da non si gioca per pura passione».

Entrambe hanno un grosso problema. Sono senza un proprio campo. In Seconda categoria, c’è anche la Jupiter che un campo lo possiede anche se in terra battuta. Naviga nel cuore della classifica.

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