Per una squadra che segna col contagocce, la regola sarebbe subire meno possibile. Invece, anche domenica un gol l’Olbia l’ha preso. Peraltro pesantissimo, perché costato 2 punti a pochi minuti dalla fine del match di Ancona.

Con 27 reti fatte in 28 giornate di campionato, la squadra di Roberto Occhiuzzi ha un attacco migliore di formazioni con una classifica ben più tranquilla – reparto, si dica, retto sostanzialmente da Daniele Ragatzu, terzo marcatore del girone B di Serie C, a pari merito con Silvio Merkaj della Virtus Entella, con 11 centri.

Ma al passivo pesano le 39 reti subite. Al ritorno, i bianchi hanno registrato un solo clean sheet, il 4 febbraio nell’1-0 di Fiorenzuola, ma hanno preso 5 gol a Pontedera e 4 in casa con la Fermana. Che ci può stare, se non fosse che poi l’Olbia fatica a segnare più di 2 gol a partita, con l’eccezione di Pontedera, dove ne ha segnato addirittura 4. E si torna al discorso di cui sopra.

Per fare un esempio, la Torres, avversaria domenica nel derby del “Nespoli”, ha fatto 24 gol e ne ha subito altrettanti, ma in classifica ha 33 punti, 8 più dei galluresi, ed è più vicina ai playoff che ai playout. Dai quali l’Olbia, punticino dopo punticino, non riesce a uscire. “Un vero peccato: ad Ancona abbiamo fatto una grande gara”, si mangia le mani Gabriele Bellodi dopo l’1-1 del “Del Conero”, tredicesimo pareggio in campionato.

“Nel primo tempo siamo stati perfetti, non abbiamo concesso un centimetro all'Ancona e di contro siamo stati molto pericolosi davanti. Nella ripresa loro hanno messo tanti giocatori di qualità tra le linee, sapevamo che la partita sarebbe andata nella direzione di un nostro abbassamento del baricentro, ma la verità – spiega il difensore dell’Olbia – è che non abbiamo mai sofferto la loro iniziativa: è girata male perché al primo tiro in porta abbiamo subito gol”.

© Riproduzione riservata