Mentre la società annuncia un nuovo giocatore, i dipendenti dell’Olbia annunciano lo sciopero. A poche ore dall’ufficializzazione da parte del club gallurese del difensore Fabrizio Buschiazzo arriva il comunicato col quale i lavoratori alle dipendenze del sodalizio presieduto da Guido Surace spiegano le ragioni per le quali hanno deciso, a partire da oggi, di incrociare le braccia.

Non una giornata qualsiasi quella scelta per iniziare lo sciopero: entro oggi l’Olbia Calcio avrebbe dovuto saldare gli stipendi arretrati, che riguardano almeno la mensilità di novembre, anche se dicembre, che andrebbe pagato entro il 20 gennaio, incombe. Il tutto in coincidenza con lo svincolo della fideiussione di 350.000 euro dell’anno scorso, sulla quale Surace e soci contano per onorare gli stipendi e che però, da quanto risulta, non sarebbe ancora arrivata sul conto corrente dell’Olbia.

«Scriviamo questo comunicato molto a malincuore e mai avremmo voluto farlo», la nota dei dipendenti, diramata nel primo pomeriggio. «Siamo ragazzi che amano l’Olbia Calcio ma siamo anche suoi dipendenti e viviamo – o per meglio dire subiamo fortemente coinvolti – le vicende societarie che incalzano giorno per giorno».

«Lavorare per l’Olbia Calcio per tutti noi non è solo un mestiere, ma un orgoglio e un onore. Affrontiamo il nostro lavoro senza curarci mai degli orari, della fatica o di tutte le problematiche che questo comporta. Trascuriamo quotidianamente i nostri impegni personali, leviamo tempo alle nostre famiglie, ai nostri interessi e spendiamo la maggior parte del nostro tempo a occuparci della squadra, delle strutture che gestiamo e dei ragazzi che vestono la maglia bianca che rappresenta la nostra Olbia», prosegue la nota.

«Abbiamo compreso la società, le sue problematiche e gli siamo andati incontro totalmente. Nonostante abbiamo vissuto le feste natalizie senza un euro, facendo salti mortali, sacrifici e dovuto spiegare ai figli e ai parenti che questo Natale sarebbe stato un pochino più povero, abbiamo comunque garantito un servizio efficiente e messo le nostre squadre, i nostri ragazzi e i nostri mister nelle condizioni di scendere in campo, affrontare le trasferte e allenarsi quotidianamente senza disagi». Il comunicato entra nel merito dello sciopero: «Oggi però, avendo le nostre finanze azzerate, stufi delle continue date e promesse che puntualmente vengono disattese dalla proprietà ci vediamo costretti a fermarci. Tutti noi abbiamo scadenze che si accavallano, bollette, mutui, affitti da pagare e soprattutto cibo da comprare. Non possiamo continuare a spendere soldi che non abbiamo per venire a lavoro, da oltre due mesi paghiamo per lavorare! I dipendenti si fermano! Riprenderemo quando ognuno di noi riceverà i due stipendi arretrati, i bonus promessi e avremo delle garanzie per il futuro, perché ormai la situazione economica per tutti noi oltre che fonte quotidiana di preoccupazione e malumori è diventata insostenibile».

L’astensione dal lavoro dei dipendenti “non giocatori” dell’Olbia Calcio inciderà sul lavoro quotidiano dei giocatori, che a loro volta la settimana scorsa avevano scioperato in segno di protesta per il mancato pagamento dello stipendio di novembre. Da vedere, dunque, se la squadra riuscirà a riprendere gli allenamenti in vista della trasferta sul campo del Guidonia Montecelio, sempre che non decida a sua volta di scioperare. E come reagirà la società a tutto questo.

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