Lorenzo Patta brilla sui 200 a Sassari
L’attesa è stata ripagata, con la sua nuova migliore prestazione sul mezzo giro di pista: 20’’98, abbattuto il muro dei 21 secondiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il pubblico in fermento, silenzioso e trepidante pronto ad assistere allo spettacolo più atteso. Alcuni seduti sugli spalti di uno stadio dei Pini di Sassari gremito, altri in piedi a bordo pista. Tutti pronti a osservare la corsa elegante di un Lorenzo Patta che, a a distanza di quattro anni dal suo personale, è tornato ieri a correre i 200 metri. La gara che sente più sua, quella che è entrata nelle sue corde dai primi test al campo Coni Sacro Cuore di Oristano ormai sei anni fa, quando era un giovanissimo calciatore dalle belle speranze.
L’attesa è stata ripagata, con la sua nuova migliore prestazione sul mezzo giro di pista: 20’’98, abbattuto il muro dei 21 secondi, uno scoglio non da poco che dà morale, un tempo di valore che arriva alla seconda uscita stagionale del portacolori delle Fiamme Gialle che ha fatto il suo esordio a Savona sui 100 il 18 maggio in 10’’19. Le condizioni non erano eccellenti, il tempo in Sardegna gioca tiri mancini: leggero vento contrario, che sbilancia in curva e punzecchia nel rettilineo, caldo torrido. Insomma, elementi che per uno sprinter non sono certo tra i migliori per esprimersi al meglio. Ma, nonostante ciò, il campione olimpico della 4x100 si è mostrato pimpante da subito: esce bene dai blocchi, si distende subito, la curva è il suo punto di forza, l’oscillazione delle braccia e la cadenza dei passi si sposano benissimo con la tipologia di falcata necessaria nella prima parte dei 200. Entra nel rettilineo concentrato, agile ma al contempo potente, lo sguardo non mostra segni di fatica, il ritmo è chiaramente elevatissimo ma Patta resta composto, come di consueto, nonostante l’acido lattico faccia sentire la sua morsa. Procede rilassato, non si contrae, conclude in maniera controllata consapevole che i grandi appuntamenti sono alla porta e sarà in quelle occasioni che bisognerà dare il massimo dell’impegno.
Una volta finito dà uno sgaurdo al cronometro, c’è chi lo osserva quasi incantato. Avere un campione olimpico a pochi metri non è roba da tutti i giorni. Lo salutano, una foto ricordo, due chiacchiere scambiate velocemente, un in bocca al lupo reciproco e poi ognuno di nuovo per la sua strada. Una strada che Patta affronta con decisione e umiltà giornalmente, seguito dal suo tecnico Francesco Garau, consapevole che per correre il più veloce possibile è necessario fare della pazienza virtù. Decisiva per fare la differenza ed entrare, ancora una volta, nella storia di una disciplina che non smette di regalare emozioni e insegnamenti.