L’ultima volta dell’Olbia in Serie D durò dal 2013, anno della vittoria del campionato di Eccellenza con Mauro Giorico in panchina, al 2016, quando i bianchi, allenati da Michele Mignani, furono ripescati in Serie C dopo aver vinto i playoff (contro la Torres).

La speranza dei tifosi è che stavolta la permanenza tra i dilettanti duri di meno, e che già nella prossima stagione si possa puntare al ritorno tra i professionisti. Per questo a Olbia il nuovo allenatore è atteso come il messia. Dopo aver annunciato che il successore di Ze Maria sarebbe stato svelato nelle prossime settimane, senza dare riferimenti temporali precisi, dall’ambiente è trapelato che il nuovo tecnico sarà presentato a fine mese.

Per programmare la stagione bene e in maniera seria la proprietà svizzera avrebbe intenzione di giocare d’anticipo: una volta individuato l’inquilino della panchina si potrà passare alla squadra. Non sono pochi i giocatori che la società vorrebbe confermare: da Ragatzu e Biancu a De Grazia e Costanzo, da Buschiazzo e Arboleda a Pani e Maspero, la scelta non manca. La sensazione è che si cambierà molto tra i pali e in attacco.

Con gli spareggi ancora in corso qualcuno vorrà attendere che il quadro dei campionati diventi chiaro, ma con l’allenatore giusto l’Olbia potrebbe diventare la prima scelta per molti. Molto dipenderà, va da sé, anche dal budget che SwissPro vorrà o potrà mettere a disposizione per programmare la stagione, legato a doppio filo con l’obiettivo che la proprietà svizzera ha in mente per il prossimo anno.

Quando hanno acquistato il club gallurese, Guido Surace e Benno Raeber avevano annunciato l’intenzione di conquistare la Serie B in quattro o cinque anni. Per ora, in un anno e mezzo, hanno collezionato una retrocessione diretta dalla Serie C e una salvezza non proprio tranquilla in Serie D. Ma se è vero che hanno imparato dai propri errori, sperare in nuovi passi avanti non è peccato.

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