Una vera e propria fucilata da 60 metri che vale un nuovo personale e la quinta prestazione sarda di sempre sulla distanza al coperto. L’exploit di Oliver Comoli, domenica scorsa ad Ancona, è l’ennesima dimostrazione della caratura della velocità sarda, capace sin dagli albori di primeggiare a livello nazionale e non solo. «Questo 6’’80 è un tempo che mi soddisfa ma potevo fare meglio. È una fase di passaggio», racconta Comoli, portacolori dell’Atletica Olbia. «Ho lavorato molto sul lanciato e sulla fase di accelerazione e questo mi ha consentito di esprimermi su standard importanti».

Comoli dal 6’’88 dello scorso anno al 6’’80 di domenica scorsa: si aspettava questo miglioramento?

«Sono sincero, assolutamente sì. Da un anno e mezzo ho fatto cambiamenti importanti, sto lavorando bene e quando viene svolto un lavoro solido si è consapevoli che in gara si raccoglieranno i risultati sperati».

Sensazioni durante la gara?

«Molto buone, riuscivo a spingere con efficacia. I 60 non sono la mia distanza, però rappresentano una tappa rilevante in vista delle outdoor».

Lei vive e si allena a Roma seguito dall’ex quattrocentista Claudio Licciardello. Come mai questa scelta?

«Volevo fare un salto di qualità e sfidare i più forti della Penisola. Non è stato facile, la strada è lunga e ci sono state tante modifiche introdotte ma fa parte del gioco: bisogno essere tenaci e sapersi adattare. Inoltre, il prossimo anno mi iscriverò alla Facoltà di Scienze Motorie».

Quali sono state le principali modifiche introdotte?

«Prima di tutto gli strumenti a disposizione. Mi alleno dieci volte alla settimana nell’impianto delle Fiamme Gialle a Castelporziano dove siamo seguiti come professionisti, all’interno di una struttura all’avanguardia: abbiamo a disposizione il mental coach, per la parte dei pesi e della forza siamo monitorati nello specifico da un esperto, stesso discorso per l’alimentazione con un nutrizionista. Ricoprono un ruolo centrale anche i vari test effettuati per vedere dove intervenire per migliorare: è un modo di allenarsi molto più all’americana, che sta dando i suoi frutti».

Lorenzo Patta, Antonio Moro, Wanderson Polanco, Luca Lai. Sono tanti gli sprinter di caratura sardi, quanto è importante per lei il confronto con i suoi conterranei?

«Tantissimo, per me tutti loro sono degli esempi. Con Polanco, tra l’altro, ci alleniamo assieme tutti i giorni».

Quando scenderà di nuovo in pista?

«Gareggerò sui 60 questo sabato a Modena, poi direttamente ai Tricolori Indoor Assoluti ad Ancona. All’aperto esordirò con una gara spuria sui 150 a metà aprile. il mio obiettivo è scendere sotto i 10’’30 sui 100 e sotto i 21’’ sui 200».

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