Una delle migliori difese del campionato, addirittura la terza, ma per contro uno dei peggiori attacchi. È con queste credenziali in agrodolce che il Carbonia si presenterà domenica alle 15 sul campo del Calangianus per una nuova sfida di campionato dopo una sfilza di pareggi, tre di seguito, derivati dalla sfortunata finale di Coppa Italia persa contro il Budoni dopo la sequenza dei calci di rigore e dopo che il Carbonia era in vantaggio sino al 122esimo minuto (e nella stessa sequenza dei penalty ha sprecato il match point con il quinto rigore poi fallito).

«Pensiamo di avere superato il contraccolpo psicologico dovuto a quella finale - commenta il presidente Stefano Canu - a ben vedere ci ritroviamo gli stessi punti che avevamo totalizzato nelle prime sei partite del girone di andata quindi nulla è compromesso: è chiaro che siamo soltanto a tre punti dalla zona salvezza ma ora in febbraio non possiamo certamente accontentarci della salvezza perché la classifica ci impone di poter serenamente pensare a qualcos'altro».

Ma il Carbonia fa anche i conti con le grandi formazioni che stanno davanti e sono anche piuttosto distanti: «Pertanto quello che si prospetta per noi - rimarca il massimo dirigente - sarà un campionato di assoluta serenità in cui far valere il bel gioco».

E in effetti, a parte i difetti in fase realizzativa, da diversi mesi il Carbonia evidenzia un gioco corale che esprime non poche palle goal: altra questione però è la capacità di buttare dentro la palla quando occorre. 

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