Sei giornate di Promozione e altrettanti gol per Mauro Ragatzu. Il bomber del Monastir, 41 anni il prossimo 7 novembre, si è fatto un regalo in anticipo e ieri ha realizzato una splendida tripletta nello 0-3 dei biancoblù a Sa Duchessa contro il Cus Cagliari, riportando la squadra di Marcello Angheleddu in testa al Girone A. «Ho trovato una società organizzata sotto tutti i punti di vista: non ci fanno mancare niente, sembra di essere in una categoria più alta», il suo commento sulla nuova esperienza a Monastir durante "L'Informatore Sportivo" su Radiolina con Lorenzo Piras. «Ieri è andata bene. Io cerco di aiutare con i miei gol ma anche con le prestazioni: ho fatto cinque anni di Eccellenza e non vedo tutte le differenze rispetto alla Promozione che stiamo facendo. Vedo tutte squadre organizzate, poi in qualsiasi categoria se costruisci una squadra importante come quella che abbiamo è tutto più facile. Per vincere qualsiasi partita però devi sempre dare tutto quello che hai. Menomale poi che ieri il rigore ce l'hanno dato: nelle precedenti due ce n'erano altri clamorosi e non ce li hanno dati».

Quasi 41 anni e ancora tanti obiettivi, dalla promozione a Monastir a vestire la stessa maglia del fratello Daniele: «Il nostro sogno da anni è provare a giocare assieme. Quest'anno aveva varie proposte, anche dalla Serie B, poi ha fatto altre scelte ma spero che possa ancora ambire a grandi traguardi. A Olbia è felice e sereno». Di certo non pensa a smettere: «Finché ho la forza di andare avanti sono molto contento di giocare e correre dietro al pallone. La scorsa stagione al Sant'Elena si era parlato di un progetto di due-tre anni, poi non sono state mantenute le parole e non ci sono rimasto bene perché sono stato l'unico non chiamato dalla dirigenza, così come a Nuoro dove sarei rimasto sino a fine carriera ma poi coi problemi dati dalla pandemia sono anche saltati dei pagamenti».

In panchina. Angelo Agus, presidente regionale Aiac che in carriera ha avuto esperienze fra prime squadre, settori giovanili e Serie A Femminile, sempre a Radiolina certifica il valore crescente degli allenatori e della situazione in Sardegna. «Non è un ruolo facile: sono necessarie competenze», afferma. «L'allenatore deve sempre aggiornarsi e studiare, per acquisire sempre qualcosa in più. In Sardegna una figura di riferimento per la nostra categoria è Bernardo Mereu, non solo da allenatore ma anche nei corsi che ha fatto. Io, dopo anni di studi, panchine ed esperienze, mi sono ritrovato a metterle in pratica: diamo opportunità ai nostri giovani di avere una preparazione di livello, questa la si può avere solo avendo allenatori e dirigenti preparati. E già dai settori giovanili le famiglie devono essere informate nei progetti».

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