A Ponte Vittorio l’Amsicora finisce in lacrime. Ma sono lacrime di gioia per la sofferta salvezza raggiunta dopo la vittoria sul Valchisone. Poco distante al “Maxia” sfuma la finale scudetto per la Ferrini battuta dal Bra. A Pisa primo round della finale femminile, la Ferrini perde ma non è ancora finita.

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La Ferrini è stata battuta dal Butterfly per 3-1 nella prima partita della finale scudetto disputata a Pisa. Senza le sorelle Inaudi, Maria e Josefina, rientrate in Argentina per gravi problemi familiari, la squadra di Valeria Spitoni pur partendo sfavorita ha subito messo le cose in chiaro. E infatti dopo cinque minuti è passata in vantaggio con Delfina Granatto. Le romane sono ripartite all’attacco, forti delle loro individualità di spicco, ma la Ferrini è difesa tenendo il ritmo alto, con continui raddoppi delle marcature e puntando sul contropiede. Dopo l’intervallo il Butterfly pareggia con Ramon e passa in vantaggio con Victoria Granatto (che impatta il derby con la sorella Delfina). Il risultato resta incerto, ma nel finale una leggerezza della difesa spiana la strada alla terza rete di Ramom. Domani sera si torna in campo per il secondo round, la partita è ancora aperta.

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L’ultima giornata è stata un vero rompicapo, sia per designare le due finaliste che per la seconda retrocessione dopo il Bonomi. La Ferrini arrivava all’appuntamento da seconda, l’Amsicora da penultima. E’ andata che la Ferrini è stata sconfitta 7-1 dal Bra, l’Amsicora ha battuto il Valchisone 3-2.

Il pomeriggio inizia in ordine cronologico con l’Amsicora. A Ponte Vittorio c’è il Valchisone che deve vincere per sperare in un posto in finale.E i piemontesi passano in vantaggio su corto sul finire della prima frazione. Sfiorano il raddoppio, ma al 28’ Agabio pareggia deviando sottoporta un corto di Giaime Carta.

Nuovo vantaggio del Valchisone al 34’, ancora su corto, e nuovo pareggio al 40’ con Agabio, azione in fotocopia della precedente. L’Amsicora ci mette il cuore, il Valchisone è a corto di energie, e cade al 44’, ancora con Agabio, ancora deviazione su corto di Giaime Carta. Si soffre sino alla fine, per salvarsi serve solo la vittoria. Il baratro si apre quando al 53’ l’arbitro concede un rigore al Valchisone che finisce sul palo. Finisce la partita, pochi minuti di attesa, arriva la notizia della sconfitta del Bondeno, la festa inizia.

Al “Maxia” si mette male dopo un minuto quando il Bra passa su corto. La Ferrini manda in campo Ojeda che gioca praticamente con una gamba sola, per un infortunio al ginocchio aggravatosi dopo il derby di mercoledì. Le due squadre giocano conoscendo il risultato delle contendenti, per andare in finale alla Ferrini basta il pari, il Bra può anche perdere. Ma non funziona così. I piemontesi tengono bene il campo, la Ferrini fatica a riprendersi dopo il colpo iniziale. E dopo il riposo il Bra raddoppia su corto. Finalmente si vedono i cagliaritani, quando Sulanas accorcia le distanze. Si infortuna Fois, problemi alla spalla e intervento dell’ambulanza. Perez manda di poco fuori, poi il crollo. Bhana sigla il 3-1, preludio ad altre quattro reti del Bra segnate nell’ultima frazione.

Per effetto del risultato del “Maxia”, la Tevere battendo il Bondeno balza dal quarto al secondo posto e giocherà la doppia finale con il Bra. Che esce dal campo tra applausi e foto ricordo.

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