La completezza è una delle qualità principali per uno sportivo, nell’atletica leggera in particolare modo perché consente di poter dire la propria in più settori. Federica Loi, tra le atlete di punta del movimento isolano, di tutto questo ha fatto caposaldo riuscendo ad esprimersi in maniera egregia in più discipline. Studentessa di Medicina al secondo anno, ventuno anni compiuti il 24 febbraio, gareggia per la Cagliari Atletica Leggera, seguita da un tecnico di grande esperienza come Gianni Lai insieme ad altre due atlete di primo piano quali la giovane Alessia Farci e la veterana Daniela Lai. Il suo 2023 ha fatto registrare subito segnali di rilievo: sui 60 indoor si è migliorata con 7’’95 il 12 febbraio ad Iglesias, sui 60 ostacoli ai Tricolori Promesse ad Ancona ha siglato il suo personale correndo in 8’’84. L’anno scorso, nelle gare all’aperto, i risultati di valore non sono mancati: il 23 aprile a Cagliari si è migliorata sui 100 correndo in 12’’58, miglioramento arrivato anche sui 200 sempre a Cagliari il 15 maggio con il tempo di 25’’32, il tutto suggellato dal personale anche sui 100 ostacoli in 14’’45 l’11 giugno a Firenze. Quest’anno, tra il 29 e il 30 aprile, si è laureata campionessa sarda Assoluta dell’Eptathlon con 3876 punti. Una vittoria che dimostra la sua poliedricità e il suo desiderio di mettersi in gioco, traendo di volta in volta nuovi stimoli per il proprio percorso.

Loi che bilancio trae dalla sua stagione indoor?

«Abbastanza positivo, sono arrivati due nuovi personali quindi posso ritenermi soddisfatto. Sicuramente è stata una stagione indoor parecchio improvvisata perché per motivi di studio non mi sono potuta allenare nel mese di dicembre, che è un momento fondamentale per chi vuole essere in buona forma nelle gare al coperto. Questo fattore mi ha limitato, soprattutto sui 60 ostacoli dove se avessi avuto più continuità avrei potuto correre sotto gli 8’’80».

Tra i 60 piani e i 60 ostacoli dove si è espressa meglio?

«Sicuramente sui 60 piani, sui 60 ostacoli ho avuto qualche problema nella partenza, che è un aspetto da migliorare, e non ho avuto il tempo per prepararli nel dettaglio come avrei voluto».

La settimana scorsa, al ‘’Santoru’’ di Cagliari, ha fatto suo il titolo sardo Assoluto nelle prove multiple. Che è esperienza è stata?

«Direi un’esperienza nuova e molto stimolante, mi sono divertita tantissimo. Con il mio tecnico Gianni Lai volevamo, per l’appunto, trovare nuovi stimoli e cimentarci in qualcosa di diverso e l’eptathlon calzava proprio a pennello».

La rivedremo di nuovo nelle prove multiple quest’anno?

«Nel 2023 sicuramente no, ma il prossimo anno assolutamente sì magari capiterà anche in più di una occasione e con una preparazione più mirata».

Su cosa si concentrerà principalmente nel 2023?

«L’obiettivo principale saranno i 100 hs, soprattutto in vista dei Tricolori all’aperto tra le Under 23. Poi non mancheranno sia i 100 che i 200. Il mezzo giro di pista, tra l'altro, è una gara che mi piace parecchio e dove spero di poter crescere tanto».

A proposito di distanze più lunghe: lei da Allieva, il 7 giugno a Cagliari nel 2019, corse i 400 in 1’01’’16 un tempo di buona caratura. Il suo futuro potrebbe essere proprio sui 400?

«È difficile dirlo, sicuramente i 400 sono una gara che mi affascina e che spero di poter fare nuovamente. Avrei voluto correrli già nel mese di aprile ma un problema al piede me lo ha impedito. Detto ciò, cercheremo di fare almeno un’uscita nel 2023 sul giro di pista, vedremo poi cosa ne verrà fuori».

Quanti allenamenti svolge alla settimana?

«Dipende dal periodo dell’anno; durante l'inverno, che rappresenta il momento di maggior carico, circa sei volte, attualmente invece cinque volte perché siamo nel periodo delle gare».

Tra le sue compagne di allenamento ci sono Alessia Farci e Daniela Lai: quanto sono importanti per lei?

«Sono fondamentali. Prima, mi allenavo da sola e pativo questo aspetto, infatti cercavo un gruppo con più persone che potesse motivarmi e spronarmi. Mi alleno con Alessia e Daniela, sotto l’attenta guida del nostro tecnico Gianni Lai, da cinque anni e questa per me è stata una scelta davvero importante: oltre a supportarci durante gli allenamenti e a stimolarci a vicenda, siamo ottime amiche e ci divertiamo durante gli allenamenti, fattori questi che ricoprono un ruolo centrale».

Che tipologia di atleta si ritiene?

«Sono sicuramente completa anche se la mia gara preferita è quella degli ostacoli. Io nasco come ostacolista, sin da quando ero Esordiente, quindi quella è la specialità che amo maggiormente».

Quanto è importante la completezza per chi pratica l’atletica leggera?

«Ritengo sia fondamentale, specializzarsi è lecito ma si può rischiare anche di fossilizzarsi su un'unica gara e questo non è mai produttivo. Sperimentare più specialità, invece, consente prima di tutto di variare e di non annoiarsi mai, aspetto dal punto di vista psicologico fondamentale, e poi permette di allenare muscoli differenti e compiere movimenti a cui non si è abituati il che dà una maggiore agilità e una brillantezza che possono fare la differenza».

Oltre ad essere un’atleta, lei è anche una studentessa di Medicina: come riesce a conciliare atletica ad alti livelli e studio?

«Prima di tutto, ritengo che sia assolutamente fattibile, poi dipende tutto dall’impegno che una persona ci mette. È una questione di scelte, nello sport chiaramente bisogna fare sacrifici, così come nello studio, fa parte del gioco. Tutto sta nel cercare un equilibrio: una volta trovato quello, nulla è precluso e qualsiasi obiettivo diventa raggiungibile». 

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