Elias Sagheddu, tra ingegneria e salto in lungo
Il portabandiera della Sisport ha colto un eccellente quarto posto ai Tricolori indoor Assoluti
Elias Sagheddu (a destra), con il suo tecnico Francesco Crabolu (foto concessa da Elias Sagheddu)
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Sacrifici, dedizione, meticolosità: Elias Sagheddu sa bene che per conciliare il lavoro e la passione per l’atletica leggera deve unire l’uno con l’altro questi tre elementi alla perfezione ma, da ingegnere strutturista qual è, sa far combaciare egregiamente ogni singolo aspetto dimostrandosi uno degli specialisti migliori del salto in lungo nella Penisola. Il portabandiera della Sisport, cresciuto nella Delogu Nuoro, ha colto domenica scorsa un eccellente quarto posto ai Tricolori indoor Assoluti ad Ancona, migliorando il suo personale dopo due anni, portandolo a 7,58. Una misura importante che acquista ancora più valore tenendo conto del fatto che Sagheddu non è un professionista e non può dedicare completamente le sue giornate agli allenamenti, dovendo fare i conti con nove ore di lavoro quotidiane.
La soddisfazione. Sagheddu è nuorese genuino, schietto e caparbio, non teme le sfide e ha dimostrato che la buona volontà amalgamata al talento possono rivelarsi una commistione vincente. “Sono soddisfatto del risultato ottenuto, non me lo aspettavo’’, racconta. “Non ero nemmeno sicuro di essere convocato per questi Tricolori. Stavo comunque molto bene e quando sono arrivato lì volevo giocarmela e sapevo di poter dire la mia’’. È stata una gara intensa quella del lungo, dove le energie spese sia fisicamente che mentalmente sono state cospicue. “Il terzo salto si è rivelato quello migliore per il sottoscritto’’, aggiunge, “quelli successivi sono stati buoni ma qualche errore mi ha impedito di rendere al cento per cento’’.
La preparazione. I personali di Sagheddu parlano per lui senza girarci troppo attorno: oltre all’ottimo 7,58 nel lungo, vanta una velocità di base spiccata palesatasi già dalle categorie giovanili. Sui 60 corre in 6’’91 mentre sui 100 ha un interessante 10’’62: tempi di rilievo, ottenuti senza curare nel dettaglio la velocità in quanto la preparazione è finalizzata al lungo. E, a proposito di preparazione, la sua fa della costanza e della precisione marchio di fabbrica. “Mi alleno cinque volte alla settimana a Torino’’, prosegue, “quest’anno con il mio tecnico Francesco Crabolu stiamo curando di più il riposo, facendo meno pesi per la parte alta. Ho perso 3 kg, guadagnando brillantezza ed elasticità’’. Brillantezza ed elasticità grazie a cui rivolgere lo sguardo alla stagione outdoor con quella sana cattiveria agonistica in grado di compier ulteriori passi in avanti. “Ho voglia di gareggiare ed esprimere pienamente il mio potenziale’’, conclude. “Spero di poter prendere parte a molte gare quest’anno, l’agonismo mi è sempre piaciuto e sono pronto al confronto con i più forti. Il livello è altissimo, l’atletica non regala nulla e fare combaciare lavoro e atletica non è facile. Ma non mollo di certo: posso e voglio crescere tanto ,a dimostrando a me stesso che i limiti ci sono solo ed esclusivamente per superarsi gara dopo gara, sfida dopo sfida con entusiasmo e passione’’.