Arriva da Bernardo Mereu il buon anno al calcio sardo per il 2024 iniziato oggi. Il responsabile del settore giovanile, un'icona fra gli allenatori isolani, giudica lo stato di salute del movimento regionale durante la prima puntata di quest'anno del programma "L'Informatore Sportivo" su Radiolina.

«C'è da essere orgogliosi per il campionato che sta facendo la Torres», le sue parole alla trasmissione condotta da Lorenzo Piras. «All'inizio magari i risultati erano miracolosi, ma sono stati fatti con un lavoro attento e ora c'è una posizione di classifica di grande prestigio. Sono molto contento per il presidente Udassi, che è stato un mio giocatore, e all'interno ci sono tanti altri miei allievi come Tore Pinna, e Alex Frau. La Torres sta mostrando grandi idee». Sull'altra sua ex squadra ora in Serie C, l'Olbia, è convinto che «si salverà e bene, pur avendo avuto un calo. È condotta da un presidente bravo, punta molto sulla valorizzazione dei giovani e oltre ad avere Mameli e Cavuoti spero possa poter utilizzare presto Palomba. Bisogna spendere parole positive, sono convinto che farà una stagione positiva».

Dando uno sguardo ai campionati dalla D in giù: «Ho sempre stimato Francesco Loi, ha creato una squadra che è un punto di riferimento per Ogliastra - dove il movimento è in salute - e Sarrabus. Secondo me per la COS la C non è impossibile. In Promozione seguo con attenzione la Nuorese, di cui ho allenato capitan Fabio Cocco. E occhio a Davide Melis, figlio di Emiliano: ha 13 anni, è della Futura Sales e mi auguro faccia carriera».

La carriera. Mereu, nella sua lunga e vincente esperienza in panchina, prima di arrivare al Cagliari ha guidato fra le tante La Palma, Nuorese, Atletico Sirio, Villacidrese, Progetto Sant'Elia, Torres e Olbia. «Ho fatto per tanti anni trasferte complesse: da allenatore me ne ricordo una al La Palma dove si utilizzavano i charter con ritardi incredibili e arrivammo a destinazione alle 4 del mattino, ma riuscemmo a battere lo stesso la Viterbese», il suo racconto citando le difficoltà storiche del calcio sardo con la continuità territoriale. Ora invece lavora al Cagliari, coi giovani: «C'è una grande organizzazione a livello di scouting, vengono seguiti tutti i campionati non solo a livello regionale e nazionale. La mia presenza forse ha avvicinato ancora di più il Cagliari al calcio regionale, ma dal suo arrivo il presidente Giulini è stato molto attento al territorio». In chiusura un appello sull'impiantistica: «Ritengo che le strutture sportive siano il lasciapassare per migliorare e favorire un arrivo di ragazzi che possano giocare a calcio, serve siano di livello».

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