Per due delle quattro squadre portacolori galluresi che disputano il campionato di Eccellenza, cioè Tempio e Calangianus, non è stato un weekend soddisfacente. Entrambe guardano al monte Limbara, quella porzione di territorio che tanto cara fu a Fabrizio De André, della cui scomparsa in questi giorni ricorreva il venticinquesimo anniversario.

Anche sotto tortura non lo avrebbero ammesso, ma i “cugini” tempiesi sabato scorso in cuor loro tifavano Calangianus (non i soli a farlo), perché un pareggio con la capolista Ilvamaddalena, e ancor più una vittoria, avrebbe riaperto il massimo campionato sardo per i galletti, che osservavano il turno di riposo. Ricevere una notizia positiva a Ozieri, dove erano impegnati in un allenamento congiunto con l’Ozierese 1946 , città natia del loro “maestro” Giuseppe Cantara, avrebbe fatto pensar loro al celeberrimo detto gallurese “Aggj fultuna e drommi”, cioè “Abbi fortuna e dormi”.

Non è andata così: l’Ilva condotta da Caro Cotroneo ha vinto ed è fuggita a +10, con grande disappunto dei calangianesi che, seppure soffrendo, sono riusciti a tenere a bada i primi della classe per tutta la gara prima di capitolare in pieno recupero per un episodio tanto sfortunato quanto ingenuo: un rigore. Così dopo le due precedenti frenate arrivate col nuovo anno, una delle quali coincisa con la prima sconfitta della stagione per mano dell’Ossese, gli isolani si riappropriano del ruolo di lepre mettendo a tacere sul nascere chi sperava in una nascente sindrome da vertigini.

Domenica poi la quarta rappresentante gallurese, anche in questo caso della parte rivierasca, il San Teodoro Porto Rotondo, è incappata in una sconfitta, a Ghilarza, di proporzioni tennistiche (6-2), che momentaneamente la estromette dalle posizione buone per accedere ai playoff. Nulla di irreparabile, in quanto i Teodorotondini sono a soli due punti dalla posizione giusta e c’è da registrare anche la ritrovata vena realizzativa di Alessio Mulas, sempre più solitario in vetta alla classifica dei marcatori con 15 reti.

Gianni Pischedda

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