Mister Carlo Cotroneo è abituato ai successi. Le sue squadre giocano un bel calcio e sono soprattutto concrete. In Sardegna ne ha dato esempio al Castiadas. Una squadra che si batteva su tutti i palloni, che non si arrendeva mai. Ha portato anche tanta esperienza, la sua. E a Castiadas, Cotroneo sarebbe voluto rimanere almeno un altro anno, magari per riportare la squadra in Serie D. Invece non si è fatto nulla, la società ha fatto altre scelte e lui è tornato a Roma. Nel Lazio ha allenato Tivoli, Cerveteri, Viterbo, Ladisopoli.  Quest'anno il ritorno in Sardegna, alla guida dell'Ilvamaddalena.

E la sua mano si è fatta subito sentire. L’Ilvamaddalena ha già fatto  il vuoto.  Ben otto punti separano la capolista da Tempio e Ghilarza. Alle spalle dei biancocelesti c’è grande equilibrio con undici squadre racchiuse in appena cinque punti. Sabato scorso l’Ilva ha piegato il Bosa, una delle formazioni più in salute del momento, dimostrando ancora una volta la sua forza. Il Tempio domenica è stato bloccato dalla Ferrini Cagliari ed è stato agganciato in seconda posizione dal Ghilarza che si è riscattato grazie al successo interno col Carbonia. La Ferrini è scivolata in quarta posizione restando comunque ad un solo punto dalla seconda piazza.

Avanza l’Ossese che, con la vittoria nell’anticipo di sabato scorso con la Tharros, è entrata nella zona playoff (è quinta a soli due punti da Tempio e Ghilarza). Dietro i bianconeri, a meno due, Villasimius, Tharros e Taloro. Un gradino sotto da questo trio il gruppo formato da Bosa, San Teodoro e Li Punti. «Ad eccezione dell’Ilva – spiega il tecnico del Villasimius, Nicola Manunza – che al momento ha acquisito un importante vantaggio, c’è grande equilibrio. È un campionato durissimo e di alto di livello».  Nelle parti basse della categoria brinda soltanto il Calangianus.  

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