Vacanze finite per la Techfind San Salvatore Selargius, che martedì sera ha cominciato la sua preparazione in vista della dodicesima partecipazione consecutiva al campionato di Serie A2 Femminile di basket. 

Vecchie e nuove giallonere si sono ritrovate al PalaVienna agli ordini del confermatissimo coach Simone Righi e della sua assistente Francesca Amadasi: l'obiettivo è farsi trovare pronte all'esordio ufficiale, previsto per il 7 ottobre, in casa, contro Derthona, una delle compagini favorite per la promozione.

Rimasta l'unica rappresentante isolana nella categoria dopo la retrocessione del Cus Cagliari, la formazione selargina ha allestito un organico in grado, sulla carta, di confermarsi in zona playoff nonostante il livellamento verso l'alto proposto dal nuovo Girone Ovest.

Ai due cardini del roster, il capitano Silvia Ceccarelli e l'estrosa playmaker Marta Granzotto, si aggiungono le giovani veterane Francesca Mura, Martina Pandori ed Elena Valenti. E poi gli innesti di spessore: le lunghe Laura Reani (finalista playoff nell'ultimo campionato con Firenze), Mounia El Habbab ed Eloise Pavrette e la playmaker Samira Berrard.

Le dichiarazioni. A fare gli onori di casa, nel giorno del raduno, il patron Marco Mura: «Dodici campionati in A2 rappresentano un traguardo significativo», afferma, «la nostra è una società da oratorio che negli anni ha saputo crescere e strutturarsi raggiungendo per tre anni di fila i playoff promozione. Siamo ambiziosi e abbiamo aspettative importanti: l'unico giudice sarà il campo, ma siamo certi di aver allestito un buon organico. Il roster è stato costruito seguendo attentamente le indicazioni di uno staff tecnico che gode della nostra massima stima. Ci siamo mossi con largo anticipo chiudendo tutte le operazioni già a fine maggio».

Al quarto anno di militanza con i colori della Techfind, Silvia Ceccarelli è capitano e faro del gruppo: «Sono entusiasta della nuova squadra. La società ha lavorato bene costruendo una base solida, ora starà a noi dimostrare di essere all'altezza». Fiduciosa anche Marta Granzotto, in recupero dopo l'operazione alla mano cui si è sottoposta all'inizio dell'estate: «Lavorerò in differenziato ancora per un po'», spiega, «conto comunque di essere pronta per lo start del campionato. Siamo una buona squadra con ruoli definiti: il girone è tosto, ma puntiamo ai playoff». 

Dopo una stagione sofferta tra Empoli e Treviso, per Mounia El Habbab è arrivato il sospirato ritorno in Sardegna: «Qui mi sento a casa», ammette, «mi sento cresciuta sotto ogni aspetto e credo di poter trovare la mia dimensione anche nell'idea di gioco di coach Righi. Vorrei togliermi tante soddisfazioni, magari ottenendo anche la qualificazione alla Coppa Italia».

La regista Samira Berrard è animata da grande voglia di riscatto dopo gli infortuni che l'hanno frenata nelle ultime stagioni: «Qui si respira grande unità d'intenti», dice, «questo aiuta senz'altro a lavorare bene. Fisicamente mi sento bene, non vedo l'ora di rimettere piede in campo e disputare una stagione intera. Sono pronta a dare il mio contributo fatto di ritmi alti e contropiede, mettendo sempre in ritmo le compagne».

Cestista di pregio per la categoria (e musicista per diletto) Laura Reani rappresenta il "colpaccio" del mercato estivo: «Sono pronta a dare il massimo, anche perché Selargius è la società che mi ha voluta con maggior decisione. Cercherò di essere positiva anche all'interno del gruppo: conoscevo già buona parte delle nuove compagne e l'inserimento non potrà che essere semplice. Una canzone per il San Salvatore? Ci penserò sicuramente».

Primo impatto positivo anche per la transalpina Eloise Pavrette, giunta in Sardegna dopo una militanza nel Villeneuve d'Ascq, una delle formazioni francesi di maggior prestigio (e avversaria della Dinamo Sassari nell'ultima Eurocup): «Ho trovato un buon ambiente e tante energie positive», commenta, «sono qui perché volevo mettermi alla prova in un nuovo Paese e con uno stile di pallacanestro differente. Obiettivi? Migliorare e portare la squadra a essere competitiva per i massimi traguardi».

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