«L’atletica non è solamente lo sport che amo di più e che pratico ma il mio stile di vita. Andare al campo è uno sfogo che elimina tutte le negatività. Mi piace la competizione, soprattutto con me stessa: la corsa per me è pura espressione di libertà». Emma Manconi, 16 anni portacolori della Ichnos Sassari, ha le idee ben chiare nonostante la giovane età: studentessa al terzo anno del Liceo delle Scienze Umane "Margherita di Castelvì’’ nel capoluogo turritano, l’Allieva di Paolo Reni si è laureata campionessa sarda Assoluta il 13 maggio al ‘’Santoru’’ di Cagliari sui 100 metri con il nuovo personale di 12’’14 tempo che, attualmente, vale anche come la sesta prestazione stagionale di categoria a livello nazionale. Completezza e determinazione sono i suoi marchi di fabbrica che le hanno consentito, in questo 2023, di siglare il personale anche sui 60 al coperto con 7’’84 e sui 200 outdoor in 25’’77. Prestazioni di rilievo da cui si intravedono ampi margini di crescita, su cui costruire il proprio futuro senza mai perdere di vista l'importanza del confronto con le avversarie più forti. Un banco di prova complesso ma, allo stesso tempo, prezioso per potersi distinguere in scenari prestigiosi.

Manconi quando comincia la sua avventura nell’atletica leggera?

«Intorno al 2015, la corsa mi è sempre piaciuta sin da bambina. Ho cominciato, un po’ come tutti, per gioco e mi sono subito innamorata di questa disciplina».

Prima che sport praticava?

«In precedenza ho fatto ginnastica artistica e si è rivelata un'esperienza importante che mi ha insegnato tanto. Ad esempio, grazie alla ginnastica ho una elasticità migliore e una mobilità abbastanza buona che mi consentono di correre meglio».

Il 13 maggio è arrivato il titolo sardo Assoluto sui 100 con il nuovo personale. È stata una vittoria inaspettata o sapeva di poter competere per il gradino più alto del podio?

«Diciamo che stavo molto bene e che volevo dire la mia, gli allenamenti facevano presagire dei buoni tempi. Già dalla batteria avevo ottime sensazioni, mi sono accorta che le gambe giravano bene. Quando sono andata sui blocchi in finale ero molto motivata e sicura di me, insomma ero pronta a vendere cara la pelle. Sono partita molto decisa, l’avvio è il mio punto di forza, e questo mi ha permesso di vincere».

A proposito di allenamenti, quante sedute svolge alla settimana?

«Per ora quattro, qualche volta capita di correre cinque volte ma senza esagerare. Sono ancora molto giovane, ci sarà tempo per incrementare i carichi di lavoro».

Di recente, sempre sui 100, è stata protagonista ai Giochi delle Isole ad Ajaccio dove ha sbaragliato la concorrenza. Che esperienza è stata?

«Era la mia prima esperienza in un contesto simile e torno a casa con un bagaglio di esperienza notevole. Il clima che si respira ai Giochi delle Isole è magico, non si avverte la tensione perché si valorizza notevolmente la componente ludica. Tra gli atleti si instaura una grande sinergia e si ha l'opportunità di stringere legami forti».

Si aspettava questa vittoria?

«Sinceramente no, anche perché in questo caso non conoscevo le mie avversarie e non sapevo chi mi sarei trovata accanto. Semplicemente, ho cercato di non pensare a nulla di tutto ciò, questo mi ha permesso di salire sui blocchi serena, riuscendo a dare il meglio di me».

Lei è dotata di un’ottima velocità di base: qual è la prova in cui si esprime meglio?

«Sicuramente, in questo momento, i 60 e i 100 metri rappresentano le gare in cui mi trovo più a mio agio  anche perché sono le distanze che stiamo curando maggiormente».

Da Cadetta, però, ha dimostrato anche di avere un’ottima resistenza correndo i 300 in 43’’05. Le piacerebbe cimentarsi sul giro di pista?

«Sì, assolutamente. Le distanze più lunghe mi piacciono e non temo per nulla la fatica anzi. Sicuramente proverò anche i 400 più avanti, sono certa che sarà un'occasione per mettermi alla prova e che potrà aprirmi nuove strade. Non escludo nulla».

Quanto è importante per lei confrontarsi con due talenti del calibro di Elisa Marcello e Laura Frattaroli?

«È fondamentale, perché entrambe rappresentano per me un grosso stimolo. Correre con ragazze di talento come Elisa e Laura è un onore, per me non sono avversarie ma ragazze con la mia stessa passione che mettono tanto impegno in ciò che fanno. Correre con loro mi spinge a superare i miei limiti, cercando di crescere gara dopo gara».

Qual è il suo obiettivo principale per questa stagione?

«Sicuramente i Tricolori della categoria Allievi che si svolgeranno dal 23 al 25 giugno a Caorle dove disputerò i 100 e dove cercherò di ritagliarmi il mio spazio».

Che ruolo ricopre nel suo percorso di crescita il suo tecnico Paolo Reni?

«Un ruolo fondamentale, Paolo è il mio pilastro. Oltre ad essere un tecnico di grande esperienza e con un'ottima preparazione, sa motivarmi notevolmente facendomi rimanere coi piedi per terra, aspetto fondamentale in una disciplina complessa come l’atletica. Il nostro obiettivo è crescere passo dopo passo, senza bruciare le tappe: siamo consapevoli che ci vuole tanta pazienza per raggiungere risultati importanti e siamo pronti ad affrontare il nostro percorso con umiltà ed entusiasmo». 

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