Andare avanti dopo una grande sofferenza è quanto di più difficile possa esistere. Perché dimenticare è impossibile e tollerare il dolore è estremamente complesso. Ma celebrare la memoria delle persone a cui si è voluto bene è necessario, poiché consente di sentirle vicine, seppur per un istante: e proprio con questo scopo l’11 e il 27 maggio si svolgeranno a Oristano il “Trofeo Roberto Sinis” e il “Trofeo Laura Nurra”, in ricordo dei due giovani atleti che persero la vita l'8 giugno del 2003 a causa di un incidente stradale sulla superstrada 131, mentre tornavano dai campionati sardi.  A distanza di vent'anni dalla morte dei ragazzi oristanesi, il comitato provinciale della Fidal Oristano ha deciso di organizzare due gare su pista riservate alle categorie degli Esordienti e dei Ragazzi che si svolgeranno nel campo di via Santulussurgiu a Oristano che porta il loro nome, con ritrovo alle 16.30 e inizio alle 17.

Saranno tante le prove su cui si potranno cimentare gli atleti in un impianto rinnovato totalmente, con una nuova pista performante e di grande comodità, inaugurata ufficialmente il 22 ottobre scorso. Ci sarà l'opportunità di gareggiare nel vortex, sui 50 metri, sui 60 metri e, soprattutto, nel salto in lungo e sui 200 metri ovvero le distanze predilette da Roberto Sinis e da Laura Nurra.

La scelta di incentrare le due manifestazioni sui giovanissimi è tutto fuorché casuale. «L’entusiasmo e l’energia dei giovanissimi sono i capisaldi della manifestazione», spiega Giuseppe Stara, 47 anni presidente provinciale della Fidal Oristano, «La bellezza di questi due Trofei sta proprio nel fatto che saranno i bambini i protagonisti di tutto, perché proprio loro rappresentano le nostre più grandi speranze dal punto di vista umano e morale prima ancora che sportivo. E proprio i bambini è giusto che celebrino divertendosi e confrontandosi in maniera sana e leale la memoria di Roberto e Laura».

Da quella sera di vent’anni fa tanto è cambiato ma non di certo l’affetto verso due giovani venuti a mancare prematuramente che amavano l’atletica leggera in maniera profonda. Due giovani che su quella stessa pista hanno trascorso momenti intensi e indimenticabili, mettendosi in gioco e dando sempre il meglio di sé per coltivare il loro sogno. Un sogno che continua a vivere grazie all’affetto di chi li ha amati e dei tanti bambini che in quell’impianto per loro così importante vivranno una giornata all'insegna della solidarietà e dell’amicizia, valori che vanno al di là di qualsiasi successo e che rappresentano le lezioni più preziose che lo sport è in grado di trasmettere.

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