Il confronto è il pane quotidiano per ogni atleta. L’astista Andrea Demontis è consapevole di ciò ed è pronto a trarre il meglio dal raduno con la Nazionale giovanile che lo vedrà impegnato dal 5 all’8 aprile al Centro di Preparazione Olimpica a Formia. L’atleta del Cus Cagliari,  primatista sardo assoluto con la misura di 5,10 ottenuta il 4 febbraio ai Tricolori Juniores ad Ancona, costruisce giorno dopo giorno nell’impianto di Sa Duchessa in piazza d’Armi una stagione all’aperto dove gli appuntamenti di prestigio saranno molteplici: a seguirlo con attenzione, l’allenatrice Francesca Dessì che fa il punto sulla stagione outdoor terminata di recente e la preparazione in vista delle gare future.

Dessì, quanto è importante prendere parte ai raduni per un giovane atleta?

«È fondamentale, soprattutto per noi che veniamo da un’Isola. Allenarsi in compagnia dei migliori atleti della Penisola, e potersi confrontare con i rispettivi tecnici, è una grande possibilità di cui fare tesoro. Inoltre, a Formia le condizioni sono ottimali mentre da noi c’è sempre tanto vento che spesso si rivela un fattore non proprio piacevole».

Siete soddisfatti della stagione indoor?

«Direi proprio di sì, Andrea è al primo anno della categoria Juniores e ha colto il bronzo ai Tricolori di categoria oltre al primato sardo Assoluto. Anche ai Tricolori Assoluti stava bene ma, in quel caso, purtroppo le problematiche legate ai trasporti ci hanno penalizzato perché non abbiamo potuto utilizzare le nostre aste. Comunque, fa parte del gioco e siamo pronti a curare ogni singolo dettaglio per crescere».

La stagione al coperto che fase ha rappresentato nel vostro percorso?

«Sicuramente di passaggio, il focus sarà sulla stagione all’aperto. Questo, inoltre, è un anno di cambiamenti: Andrea è passato da utilizzare aste della lunghezza di 4,60 a 4,75 il che comporta adattamenti non da poco. Chiaramente bisogna abituarsi e avere pazienza».

Su cosa state lavorando attualmente?

«Prima di tutto, dopo le indoor, abbiamo osservato un periodo di riposo per rifiatare. Il recupero è essenziale. In questo periodo, stiamo lavorando parecchio sulla tecnica di corsa, sia con l’asta che senza l’asta, oltre che sulla parte superiore».

Avete aumentato le sedute settimanali?

«No, Andrea continua ad allenarsi cinque volte alla settimana a cui aggiungiamo una seduta di ginnastica. Ci siamo confrontati a riguardo anche con Fabio Pilori, responsabile nazionale della disciplina dell’asta, con cui abbiamo convenuto sul fatto che bisogna procedere gradualmente senza calcare la mano».

Quando esordirà all’aperto?

«Esordirà successivamente rispetto agli altri anni, molto probabilmente intorno ai primi di giugno. Questa sarà una stagione molto intensa, dove sarà fondamentale gestire bene le energie. Non bisogna mai accelerare la preparazione e avere fretta: bisogna dare tempo al tempo».

Quali saranno gli obiettivi principali?

«Sicuramente i Tricolori Juniores e poi la qualificazione per gli Europei Under 20. Oltre a queste due sfide, aggiungerei anche i Tricolori Assoluti dove cercheremo di esprimerci al massimo delle nostre capacità».

Demontis si concentrerà anche su altre gare oltre all’asta?

«Il salto con l’asta sarà ovviamente il focus del nostro percorso ma, lontano dalle gare principali, potrebbe fare anche qualche prova sui 100 metri e nel salto in lungo per divertirsi».

Quanto influisce il confronto con due atleti come il primatista italiano di categoria Simone Bertelli e Federico Bonanni?

«È fondamentale, Andrea è capitato in un momento d’oro. Simone e Federico, rispettivamente primo e secondo ai Tricolori Juniores al coperto dove Andrea è arrivato terzo, sono due grandissimi talenti e questo spinge a impegnarsi sempre di più per migliorarsi e avvicinarsi al loro livello. Ciò che è importante sottolineare, inoltre, è il bel rapporto che si è venuto ad instaurare tra di loro: sono molto amici, tifano gli uni per gli altri e si supportano a vicenda: non bisogna mai dimenticare che l’atletica non è solo il raggiungimento di un risultato ambizioso ma, soprattutto, rispetto reciproco e solidarietà».

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