Lo stadio ritrovato dopo quasi tre anni di esilio, tre vittorie di fila, il tifo anche del sindaco e adesso tutto pronto domenica per il big match contro la prima in classifica, il Capoterra. Dopo un settembre e un ottobre disastroso, sta vivendo un momento magico l’Antiochense 2013, diventata prima squadra della cittadina lagunare nel girone A di Prima Categoria.

Falsa partenza. Ha saputo riprendersi da un inizio di campionato a dir poco problematico (raffica di sconfitta a ripetizione) anche grazie al cambio in panchina considerato l’arrivo appunto tre giornate fa del 47enne Cristian Serra.

Il nuovo tecnico. Gli allenatori di solito non fanno miracoli, ma gli effetti immediati sono stati inebrianti: tre vittorie di fila e nono posto in classifica. “Non ho fatto granché e le difficoltà vere dovranno arrivare a cominciare dalla sfida di domenica contro la prima in classifica”, dice Serra, “ma occorreva ridare fiducia alla squadra e costituisce un dato di fatto aver recuperato molti elementi della rosa”. Domenica scorsa è arrivata la vittoria striminzita ma preziosa contro il Vecchio Borgo Sant’Elia: “Vittoria giunta con la politica dei piccoli passi".

Pensare in grande. In precedenza altre due vittorie "la prima delle quali”, rammenta il direttore sportivo Mariano Gala, “non appena abbiamo rimesso piede nel nostro stadio del Lungomare dopo quasi tre anni a Calasetta, il cui Comune non finiremo mai di ringraziare per l’ospitalità: in paese c’è fervore, questo è un anno faticoso e di transizione e l’anno prossimo potremmo pure pensare in grande grazie a un mix di giovani e di giocatori di esperienza".

Il Sindaco tifoso. Fra i tifosi d’eccezione il sindaco Ignazio Locci, egli stesso in gioventù calciatore dell’Antiochense nelle vesti di attaccante: "Basilare”, sottolinea il primo cittadino, “riavere lo stadio a disposizione dopo i lavori".

Molti i fuori quota schierati e prezioso l’apporto di esperti come Landis, Congiu e Cimmino.

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