Allievi Elite, la Sigma vince il girone A con due turni di anticipo
Nel gruppo B l’Alghero blinda la prima posizionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con due giornate di anticipo la Sigma si aggiudica il girone A del campionato Allievi élite grazie alla vittoria (5-2) contro il Selargius. Da segnalare la doppietta di Pili. Il Monastir sale momentaneamente al secondo posto in virtù dei tre punti conquistati contro il Gigi Riva nel big match della giornata. Reti e spettacolo davanti ad una splendida cornice di pubblico che ha incitato i propri beniamini per tutti i 90’: 2 a 1 il risultato finale per gli uomini del presidente Carboni. Atzeri di testa risponde al vantaggio di Paci ma a 15’ dal termine Mereu beffa Fantini con una punizione dal limite e regala la preziosa vittoria ai suoi.
La Ferrini, attualmente terza, ma con una partita in meno, recupererà la gara con l’Iglesias mercoledì. Con i tre punti i blucerchiati balzerebbero in seconda posizione con due gare da giocare. In coda la Futura Sales ha la possibilità di ridurre ad un solo punto la distanza dal Terralba, terzultimo e attualmente salvo: nell’altro recupero di mercoledì deve obbligatoriamente battere l’Accademia Ogliastra.
Nel girone B, l'Alghero rifila dodici goals alla malcapitata Nuorese (cinquina di Troisi) e blinda la prima posizione mentre il Latte Dolce, che ha rifilato dieci reti (sei di Olaywola) al Lanteri, ha bisogno di un punto per la certezza dei playoff. Nella parte bassa l’ottimo pareggio della Turritana contro l’Accademy Latte Dolce azzera di fatto le speranze per il Lanteri di salvare la categoria.
Marco Salis
Dagli allievi regionali del Gigi Piras fino ad arrivare a disputare nove campionati in serie D, dieci in Eccellenza Regionale ed uno in Promozione. La maglia del Selargius, suo primo amore, ce l’ha cucita addosso. Ha giocato anche con Castelsardo, Arbus, La Palma Alghero, Ilvamaddalena, Pula e indimenticabili anni con l’Atletico del compianto Tonino Orrù.
E’ il curriculum di Marco Salis. «Praticamente ho ricoperto tutti i ruoli di centrocampo e difesa.
Mi sono diplomato in una delle scuole più difficili e laureato in una delle facoltà più impegnative nonché conseguito un master. Non ci sono segreti per far coesistere calcio e impegni come lavoro o studio, solo sacrificio, dedizione e alcune rinunce ,ma neanche troppe. Ho saputo valorizzare le mie doti e ottimizzare i tempi dividendomi tra lavoro, calcio e studio.
Tanti miei ex compagni di squadra sono diventati professionisti o lo erano prima e dopo che abbiamo giocato assieme. E tanti altri avrebbero meritato una o più chance». Il 49enne selargino non ha dubbi: «Se potessi cambiare una regola di questo bellissimo gioco lo farei inserendo il tempo effettivo». La carriera da allenatore? «Non ho mai avuto un forte interesse. La vita mi ha riservato tutt’altro. Così come non mi vedevo affatto come insegnante; poi, crescendo, prendi coscienza che è gratificante e socialmente utile trasferire conoscenze alle nuove generazioni». Ogni stagione ha la sua partita da incorniciare: «Se dovessi scegliere una gara indimenticabile direi quella di ritorno della finale playoff per salire in D con l’Arbus».
Come ogni bambino anche Salis aveva il suo idolo: «Michel Platini, anche se già allora riconoscevo che Maradona era inarrivabile; agli inizi della carriera il giocatore che mi entusiasmava era Zidane. Nella mia carriera credo di aver avuto quanto meritavo, con alcuni ‘picchi’, varie soddisfazioni e qualche delusione». Con un pizzico di emozione ammette: «Vedendo tanti atteggiamenti odierni dei genitori nei confronti dei propri figli, rimpiango la fermezza con la quale i miei mi richiamavano a qualsiasi impegno, compreso non saltare mai un allenamento, e l’equilibrio col quale giudicavano le mie prestazioni, calcistiche e scolastiche, senza esaltarmi mai e generando così consapevolezza e senso di responsabilità».