Grandi polemiche a Ovindoli, in provincia de L'Aquila, dopo il concerto di Roberto Vecchioni.

Il celebre artista si è esibito nel weekend, ma al termine dello show ha intonato "Bella Ciao" con l'obiettivo di sensibilizzare gli spettatori riguardo la questione migranti. Non tutti, però, l'hanno presa bene come il sindaco cittadino, leghista, Simone Angelosante che ha parlato di un'iniziativa di cattivo gusto.

"Un professionista che viene pagato lautamente da un comitato di feste - commenta il primo cittadino - dovrebbe astenersi dal fare propaganda politica di basso livello. Anche perché è stato molto criticato da una parte del pubblico e io sono stato sommerso di messaggi".

L'impegno politico di Vecchioni non è certo una novità poiché in carriera ha espresso più volte le sue opinioni in vari testi.

La parabola dell'artista è iniziata alla fine degli anni Sessanta con "La pioggia e il parco sul retro" e "Luci a San Siro". Poi, nel 1973, la prima partecipazione a Sanremo con "L'uomo che si gioca il cielo a dadi" e il successo di "Samarcanda" del 1977.

Nel 2011 conquista il Festival con "Chiamami ancora amore".

(Unioneonline/M)
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