Ad aver fatto rizzare le antenne agli appassionati dell’horror è stata l’inaspettata uscita di “Together”, pellicola scritta e diretta dall’esordiente Michael Shanks, incentrata sulle dinamiche della dipendenza affettiva nelle relazioni di coppia. Protagonisti sono Alison Brie e Dave Franco, uniti sentimentalmente anche fuori dal set. La scelta dei due interpreti - ovviamente - non è frutto del caso: puntare su due attori che condividono, oltre al mestiere, un solido legame emotivo era per Shanks una premessa essenziale fin dalle prime stesure dello script.

Disponibile in Italia dal primo ottobre, il film ha conquistato il pubblico già dall’anteprima al Sundance Film Festival. La trama ruota attorno alle vicende di Tim e Millie, una coppia che decide di lasciare la metropoli per trasferirsi in campagna e dare una svolta alla propria vita. In questa nuova realtà, dove Millie stringe nuove conoscenze sul lavoro e Tim cerca di reinventarsi dopo una carriera musicale poco brillante, i due s’imbattono in una forza oscura che sembra attrarli morbosamente l’uno all’altra, mettendo a repentaglio non solo il loro amore, ma la salute del loro stesso corpo.

A impressionare è stato anche il 100% di gradimento positivo ottenuto dalla critica sul sito Rotten Tomatoes. Tra i vari commenti entusiastici spicca quello del giornalista Ross Bonaime di Collider, che scrive: “In questa folle storia d'amore horror, Brie e Franco esplorano un concetto curiosamente strano in quello che è uno dei loro migliori lavori finora. La sceneggiatura di Shanks è un'ottima miscela di orrore implacabile e momenti ridicolmente scomodi”. Glenn Garner di Deadline elogia invece l’occasione vincente che ha permesso alla coppia di brillare: “Sebbene Alison Brie e il marito Dave Franco abbiano condiviso lo schermo in passato, affondano davvero l'uno nell'altra con performance da brivido, sentite ed esilaranti, nel film d'esordio dello sceneggiatore e regista Michael Shanks”.

Intervistati da The Wrap durante la promozione del film, Brie e Franco hanno offerto qualche dettaglio in più sull’idea alla base di “Together” e sulla sua natura di body horror: “Il film parla di una coppia co-dipendente che sta insieme da oltre un decennio. Sono in una fase di stallo e si trasferiscono in campagna, lontani dagli amici e dalla comunità, ma qui succedono loro cose strane. Sembra un dramma relazionale, e lo è, ma è anche un film horror a tutto tondo. Le scene sono diverse da quelle che si vedono in un horror tradizionale. È molto orientato verso il body horror”.

Sulla felice coincidenza che ha permesso ai due di lavorare insieme come co-protagonisti, Brie ha aggiunto: “Penso che sia stato il momento perfetto per realizzare questo progetto. Avevamo già recitato insieme, Dave mi ha diretto in un paio di film, abbiamo scritto un film insieme. Stiamo insieme da oltre un decennio, così come i personaggi che interpretiamo. Siamo molto selettivi sui progetti in cui reciteremo insieme, vogliamo che abbiano senso e in questo caso pensiamo che sia proprio così”.

Addentrandosi più in profondità nel tema della co-dipendenza, Franco ritiene che il film possa essere d’aiuto a chi s’interroga sullo stato di salute della propria relazione: “Non stiamo dicendo che la co-dipendenza sia giusta o sbagliata. Alison ed io potremmo essere considerati co-dipendenti. Stiamo insieme da tredici anni e lavoriamo insieme tutto il tempo. Ma, dal nostro punto di vista, pensiamo che la nostra relazione sia molto sana. Credo che chiunque guarderà il film possa proiettare la propria opinione ed esperienza nei due protagonisti e decidere se la loro relazione sia o meno tossica”.

E, cavalcando l’onda di esperienze disturbanti ma anche illuminanti come “The Substance”, Brie ha raccontato le ottime impressioni avute dopo la lettura della sceneggiatura e il lavoro di precisione compiuto sugli effetti speciali: “Abbiamo letto la sceneggiatura e l'abbiamo amata. Ci è sembrata unica. Non c'è stata nessuna esitazione. Era scritta benissimo ed è stato molto divertente da esplorare. Tocca alla perfezione delle corde legate alle relazioni e alle paure che le accompagnano. Penso che le persone si divertiranno a guardare il film, che è fatto per essere visto in sala con un pubblico con cui si può ridere e saltare sulla poltrona insieme. Penso anche che, probabilmente, quando le persone usciranno dalla sala esamineranno le loro relazioni e le loro opinioni sulla monogamia”.

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