Arriva la maximulta dell'Antitrust ai danni Ticketone e di altri quattro operatori del mercato secondario di vendita dei biglietti di spettacoli e concerti.

Si sono concluse con sanzioni per un totale di 1,7 milioni di euro le cinque istruttorie avviate dall'Autorità garante della concorrenza per verificare eventuali violazioni del codice del consumo in relazione appunto al secondary ticketing e alla vendita di biglietti per i principali eventi che si sono tenuti in Italia negli ultimi anni.

Si tratta dei cosiddetti "hot events", come ad esempio i concerti di One Direction, Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, Renato Zero, Adele, David Gilmour, Coldplay, U2, Ed Sheeran.

Il procedimento ai danni di Ticketone fa seguito a varie segnalazioni in cui gli utenti lamentavano un rapido esaurimento dei biglietti sul mercato primario e la quasi contestuale vendita degli stessi, a prezzo maggiorato, sul mercato secondario.

Secondo l'Antitrust, Ticketone non avrebbe adottato misure efficaci per contrastare l'acquisto di biglietti tramite procedura automatizzate, non avrebbe previsto regole e vincoli per limitare gli acquisti plurimi, né fatto controlli "ex post" per annullare quegli acquisti plurimi.

Omissioni, spiega l'Autorità di garanzia, "non conformi a quanto ragionevolmente esigibile in base ai principi di correttezza e buona fede", e malgrado la società fosse tenuta "contrattualmente a predisporre misure antibagarinaggio".

Di qui, dunque, la sanzione.

Altre quattro istruttorie hanno riguardato le modalità con cui i principali operatori di secondary ticketing (Seatwave, Viagogo, Ticketbis e Mywayticket) operano sul mercato online.

Mancano, spiega l'Authority, le informazioni base che servono al consumatore per assumere una decisione consapevole d'acquisto. Cosa che è costata alle società sanzioni per oltre 700mila euro.

Immediata la replica di Ticketone, che parla di accuse "inconsistenti e fondate su una incompleta e fuorviante interpretazione dei fatti". La società ha inoltre annunciato di aver fatto già ricorso al Tar.
© Riproduzione riservata