Sicuramente è l'artista che più ha fatto discutere nell'edizione 2020 del Festival di Sanremo.

La prima sera si è presentato sul palco con un mantello e lo ha tolto dopo pochi secondi, rimandendo con un body color carne che certamente avrà scandalizzato buona parte del pubblico che guarda la kermesse canora, emblema del nazional popolare. Come San Francesco, si è spogliato dei suoi beni, anche se quel body glitterato costa qualcosa in più del nulla con cui era rimasto il Santo.

Poi, come David Bowie, ha portato Ziggy Stardust sul palco dell'Ariston. Quindi l'eccentrica marchesa Luisa Casati e infine Elisabetta I, l'ultima dei Tudor a regnare in Gran Bretagna.

E il titolo della canzone rappresenta alla perfezione il personaggio. "Me ne frego è un inno alla libertà sul palco più istituzionale d'Italia, la mia speranza è che potesse scuotere gli animi degli insicuri e le certezze di chi è fermo sulle sue certezze, perché è sempre fuori dalla propria zona di comfort il luogo in cui accadono i miracoli", ha detto il cantante il giorno dopo la finale.

"Me ne frego, vado avanti, vivo, faccio. Questo è il messaggio che ho voluto dare con la canzone, un inno alla libertà di essere ciò che ci si sente di essere".

E questo è anche "il vero senso dei personaggi che io, il mio codirettore creativo Nicolò Cerioni e il mio manager e responsabile progetto Angelo Calculli abbiamo pensato di portare".

Eccoli, i personaggi: "Menefreghisti positivi, uomini e donne liberi da qualsiasi logica di potere. Un Santo che se ne è fregato della ricchezza e ha scelto la libera povertà, un artista che se n'è fregato dei generi e delle classificazioni sessiste, una Marchesa che, a dispetto del suo benessere, ha scelto di vivere lei stessa come un'opera d'arte, diventando una mecenate fino a morire in povertà, e una regina che ha scelto la morte, evidtando di curarsi abdicando, pur di restare a proteggere e vivere per il suo popolo. La condizione essenziale per essere umani è essere liberi".

L'idea di quello che lo stesso Achille Lauro ha definito il suo "folle progetto sanremese" è nata un anno fa. "Allora ho iniziato a immaginare la mia musica in modo diverso: volevo creare una performance artistica che suscitasse emozioni forti, intense e contrastanti, qualcosa che in pochi minuti fosse in una continua evoluzione visiva ed emotiva. Una piece teatrale lunga 4 minuti".

(Unioneonline/L)
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