La vita di Karl Marx sul grande schermo, tra teoria, amore e amicizia
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Esce oggi nelle sale italiane la pellicola Il giovane Karl Marx firmata dal regista Raoul Peck e dedicata al filosofo tedesco che con le sue teorie ha scosso per sempre equilibri sociali e politici secolari a tutte le latitudini.
Difficile rapportarsi a una figura simile senza scivolare nel santino o nel ritratto d'autore verboso e per pochi eletti. E allora Peck sceglie di puntare su un lasso di tempo breve, la gioventù di Marx, e sugli intrecci tra le sue teorie, l'azione politica e la vita privata, rendendo godibile a un pubblico più vasto la parabola dell'autore de Il manifesto.
C'è naturalmente il pensiero, la visione filosofica che porterà al comunismo, ma c'è soprattutto l'uomo Marx, nel suo rapporto con la moglie Jenny - l'attrice Vicky Krieps appena vista ne Il filo nascosto - e in quello fraterno con Friederich Engels. Tutto concentrato nei quattro anni compresi tra 1844 e 1848, poco prima che la società europea esploda in moti e rivolte.
Un'impresa ambiziosa e rischiosa, visto il personaggio e la difficoltà di raccontare con un budget non stellare lo scenario storico in cui si mosse il rivoluzionario filosofo - interpretato dall'August Diehl di Bastardi senza gloria - tra le contraddizioni della rivoluzione industriale, un sistema di classi ingiusto e spietato, e la nascita del movimento operaio internazionale. Da qui la scelta di restringere il campo alla gioventù di Marx e mettere al centro dialoghi e analisi dei personaggi, piuttosto che grandiose scene corali.
(Unioneonline/b.m.)