La musica non si ferma. Nemmeno ai tempi del coronavirus. Ha messo in ginocchio il 90% dei musicisti di professione, quelli che studiano per una vita ma vivono di piccoli live, di lezioni, di partecipazioni estemporanee a progetti, un sistema che nel mondo vale circa 30 miliardi di dollari e che in Italia secondo Assomusica fattura 800milioni, escluso l'indotto. Ma ha aperto il mondo delle esibizioni via social mostrando che si possono costruire progetti d'insieme straordinari anche stando a casa. E chissà che passata l'emergenza che tiene a casa quattro miliardi di persone, quella dei concerti in streaming non apra una nuova frontiera.

Il 18 aprile scorso "One world: togheter at home" ha riunito parte del gotha della musica mondiale con lo scopo di raccogliere fondi e promuovere la pratica del distanziamento sociale durante la pandemia. Abbiamo sentito Andrea Bocelli, Celine Dion, Lady Gaga e il pianista Lang Lang suonare "The prayer" dalle loro case a migliaia di chilometri di distanza, i Rolling stones sfornare, ciascuno nella sua lussuosa residenza, l'ennesima versione da brividi di "Simpathy for the devil", Joe Armstrong dei Green day consegnare alla storia una struggente versione unplugged di "Wake me up when septemper ends", Stevie Wonder omaggiare Bill Withers, appena scomparso, suonando al piano "Lean on me" in mash up con la sua "Love's in need of love today". Ma quanto è stato bello sentire Graham Nash suonare al piano e alla chitarra "Our house" e "Teach your children" in versione casalinga ma bellissime, avere un feedback quotidiano con Stefano Bollani, apprezzare un'originale versione gospel di "Whathever wilt be will be" cantata da Simona Molinari accompagnata alla tromba da Fabrizio Bosso e Alberto Gurrisi all'organo, ciascuno nel suo appartamento. E che dire di #MusicGoesViral, l'esperimento della rivista Quinte Parallele che ha messo assieme un calendario settimanale di concerti classici, e dell'Intermezzo da "Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni suonato da 38 studenti dei Conservatori e degli Istituti di musica italiani che hanno registrato, ognuno nella propria abitazione, un contributo individuale che poi è stato assemblato in un video. O del progetto al quale ha partecipato il chitarrista e compositore sangavinese Giorgio Serci, musicista di fama internazionale, che assieme a maestri di tutto il mondo, dal Regno Unito all'Australia, dal Sud Africa all'Irlanda, ha suonato la brasileggiante "Chorinho triangular" con la Bansangu orchestra. Vedere (anche su facebook) per credere.

Pochi si sono sottratti al gusto di esibirsi sul web, ognuno di noi può trovare sul web un prodotto del suo artista preferito. Ma accanto al lavoro delle star della musica, dall'inizio del lockdown è cresciuto il mondo dei mini concerti che ha mostrato capacità musicali, talvolta insospettabili, di persone che nella vita fanno altri mestieri. E che spesso hanno suonato per augurare buon compleanno a un figlio o un amico, per celebrare ricorrenze allegre o tristi o semplicemente per condividere qualcosa.

Da questo punto di vista, una delle cose più belle viste sui social in questo periodo è la versione di "Supermarket flowers" di Ed Sheeran dedicata alla madre defunta di una delle sue migliori amiche da una giovane economista accompagnata dal padre e la madre al basso e voce e da un amico alla chitarra. Una dedica intensa e appassionata condivisa e apprezzata da un gruppo ristretto di amici e nel contempo la dimostrazione che la musica è di chiunque e chiunque può regalare emozioni. La registrazione e la cucitura di queste operazioni a distanza è possibile grazie ai programmi di videoconferenza più diffuso, da Skype a Zoom, ma anche grazie alla proliferazione di app dedicate.

Una delle più curiose si chiama Homeplayng, definita dai promotori, musicisti di "Tempo reale, una piattaforma di socialità musicale a distanza. L'originalità non sta tanto nel fatto che tre volte alla settimana i musicisti si esibiscono dal vivo, improvvisando ciascuno da casa sua, ma nella decisione di farsi ispirare dal meteo. Il progetto è basato sulla mappa sinottica metereologica della giornata dell'improvvisazione o comunque più vicina nel tempo al momento della performance.

Un'altra è LoLa, un sistema di trasmissione audio/video a bassa latenza e alta qualità sviluppato dal conservatorio di Trieste Nato per consente ai musicisti di eseguire molte più prove prima di un concerto dando loro più tempo per perfezionare la performance prima di unirsi per l'evento, è stato perfezionato per essere utilizzato da un'ampia platea di musicisti, anche dilettanti Chiunque per registrare una sessione da remoto può usare strumenti come Avid Cloud Collaboration, Soundtrap, Flat, Jamgle, Toomusic, ma anche Garage band, Auxy, Bandlab, Humon, Remixlive, Music maker jam, Soundprism, Sunbox, Loopy e molte altre. Certo, in queste settimane il web è stato colonizzato anche da patetici strimpellatori davanti ai quali fuggirebbe persino il Dalai Lama. Ma, in fondo, si può evitare di ascoltarli.
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