“Eddington”: Ari Aster torna al cinema e punta al Festival di Cannes
Protagonista ancora una volta l’insostituibile Joaquin PhoenixPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quando spuntano notizie sul conto di Ari Aster, gli incalliti appassionati dell’horror e del cinema d’autore si mettono subito sull’attenti. Impressionando fin dall’inizio col film d’esordio “Hereditary”, e affinando ulteriormente il suo stile nei successivi “Midsommar” e “Beau ha paura”, il cineasta americano è apparso sulla scena cinematografica come un fulmine a ciel sereno; dimostrando audacia e originalità nel suo tocco creativo, e traendo dallo studio del folclore, dell’occulto e della psiche umana racconti carichi di atmosfera, mistero e sgomento. Dopo aver cominciato le riprese a marzo dello scorso anno, Aster è finalmente pronto a presentare il suo prossimo “Eddington”: pellicola che lo vede coinvolto anche in qualità di sceneggiatore e produttore, con protagonista ancora una volta l’insostituibile Joaquin Phoenix.
Stando alle fonti di Variety, il titolo potrebbe mostrarsi con un’anteprima ufficiale alla prossima edizione del Festival di Cannes; un’occasione inedita per il cineasta, che per la prima volta godrebbe della visibilità di un evento tanto prestigioso per dare lustro alla sua opera. Dalle poche informazioni disponibili, sappiamo che il film consisterà in un western atipico, e passerà dall’horror a un tono più tendente alla commedia nera. Al centro della trama troveremo una coppia bloccata per circostanze sconosciute in una cittadina messicana. Sebbene inizialmente i due riceveranno buona accoglienza da parte dei cittadini, durante la notte accadrà qualcosa di misterioso che li metterà in serio pericolo. Stando alle prime informazioni, Phoenix interpreterà il ruolo di sceriffo, e approfitterà degli eventi in corso per nutrire le sue grosse ambizioni. Tra i nomi di grosso calibro che affiancheranno Phoenix troveremo Emma Stone, Pedro Pascal e Austin Butler, quest’ultimo in una fase particolarmente fruttuosa della carriera dopo il successo di “Dune - Parte II”. Svelando qualche dettaglio interessante sull’esperienza vissuta insieme al regista, l’attore ha affermato con grande entusiasmo: “Sono un grande fan di Ari, Joaquin, Emily (Emma Stone), del direttore della fotografia Darius Khondji e di tutti coloro che sono coinvolti. L'intero team con cui ho lavorato è stato incredibile. Non voglio rivelare molto riguardo alla storia e al personaggio ma è stata un'avventura straordinaria che ho avuto la fortuna di vivere. Ho interpretato un personaggio molto diverso da qualsiasi cosa abbia fatto finora”.
E aprendosi a qualche buona considerazione sul director, ha aggiunto: “Ari ed io siamo amici da un po' di tempo, ed è stato fantastico vederlo sul set. È un regista incredibile, ha una tale fiducia, un senso dell'umorismo e un'immaginazione selvaggia. Ho veramente amato lavorare con lui”. Affidatosi ancora una volta alla distribuzione di A24 - la casa di produzione americana che da un po’ di tempo sta dettando le regole del cinema indipendente e della libera espressione - Aster punta a mantenere intatta la sua poetica senza farsi condizionare eccessivamente dall’aspetto economico; e vede nel suo prossimo titolo il risultato di un processo costruito sulla base dei risultati ottenuti con le precedenti uscite. In una passata intervista, ha commentato a proposito dell’etichetta: “Sono fantastici, danno libertà, lasciano spazio ai registi, li incoraggiano. Consentono di lavorare in autonomia. Hanno inventato un marchio, uno stile. Sono stati abili a sviluppare il loro brand. E sono stati ingegnosi nel portare alcuni film verso un pubblico più ampio, creando entusiasmo e talento. Questa è una caratteristica. Spero che riescano a mantenere questo aspetto mentre continuano a crescere, perché stanno diventando sempre più grandi...” E sui potenziali esiti commerciali del nuovo film, ha sostenuto: “Beau ha paura al botteghino non è andato bene. E quindi in questo nuovo progetto sono stato sotto pressione. Eppure, Beau è frutto del successo dei primi due film che ho fatto. Sto... navigando. Affronto il mio nuovo film, ma non so bene come parlarne. Distribuire e produrre un'opera è anche una questione economica. Ciononostante, l'esperienza di un set è molto diversa da questo aspetto più tecnico.”