Corrado Guzzanti choc: "Truffato dall'amico e manager, non avevo più i soldi per fare la spesa"
Dopo 30 anni di carriera l'attore ha dovuto riprendere a "lavorare come un matto per salvare la casa", andando avanti "a scatolette di tonno"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Truffato da colui che, oltre a essere suo socio e manager, era anzitutto un amico.
Vittima del presunto raggiro è Corrado Guzzanti, e la vicenda sarebbe andata avanti per ben 10 anni, portando l'attore ad accumulare un debito con l'erario pari a circa 900mila euro e l'unica casa di proprietà pignorata dalla banca.
In tribunale il comico e attore ha raccontato del terribile periodo vissuto in seguito a questa vicenda, degli incubi e delle lacrime nel sonno.
"Ero in difficoltà anche a fare la spesa", ha spiegato Guzzanti. E "il trauma emotivo, posso dire ora a cinque o sei anni di distanza - ha sottolineato -, è stato più forte di quello economico e finanziario".
Il truffatore in questione, Valerio Terenzio Trigona, avrebbe agito assieme al suo dipendente e presunto complice, Cesare Vecchio, il primo in qualità di produttore degli spettacoli di Guzzanti, il secondo come amministratore unico della Ambra srl. La truffa sarebbe andata avanti dal 2004 fino al 2013, quando Guzzanti ha interrotto il "sodalizio".
Conosciuto nel 1994 ai tempi di Tunnel, condotto su Rai Tre da Serena Dandini, Trigona, già impresario di big della canzone come Dalla, Morandi, Ron, Vanoni, aveva convinto Guzzanti ad affidargli la gestione di una parte cospicua dei suoi guadagni per investirli in titoli tedeschi dai rendimenti elevati e certi. Il manager ha ricevuto in tal senso una delega ad operare sui conti dell'attore, al quale ha garantito di occuparsi anche del pagamento delle relative imposte. In pratica, godendo della fiducia dell'attore che gli lasciava gestire le sue finanze, Trigona se ne sarebbe sistematicamente approfittato.
"Con Trigona – si legge nella denuncia dell'attore – era nata una collaborazione professionale che ben presto era diventata anche una intensa amicizia contraddistinta, ritenevo purtroppo a torto, da un rapporto di reciproca fiducia. E invece hanno svuotato sistematicamente i miei conti bancari con la incredibile accondiscendenza degli operatori di sportello".
"Ho scoperto di essere talmente rovinato - ha spiegato Guzzanti ai media - che 500 euro mi avrebbero fatto comodo".
Dopo 30 anni di carriera l'attore, infatti, ha dovuto riprendere a "lavorare come un matto per salvare la casa", andando avanti "a scatolette di tonno", come lui stesso ha ammesso. "Nel 2014 me la sono cavata con due o tre lavori che mi hanno permesso di guadagnare abbastanza per pagare le tasse e la casa e sono stati come una specie di terapia per ripartire. Poi nel 2015 è arrivato un nuovo progetto".