Il sequel di “Aquaman” - cinecomic basato sull’omonimo personaggio dei fumetti che ha segnato alla sua uscita il miglior lancio di sempre per un film dell’universo DC - sembrerebbe non stia dando i risultati sperati al botteghino, specie se paragonati a quelli del suo predecessore.

Con uno sviluppo estremamente travagliato - tra la petizione per rimuovere Amber Heard dalla pellicola dopo le controversie legali con l’ex marito Johnny Depp, ben tre sessioni di reshoot, varie scene tagliate e la volontà da parte di James Gunn di non collegare il titolo al nuovo ciclo DCU - il seguito del primo titolo uscito nel 2018 ha segnato un record in negativo a dir poco scoraggiante per ciò che riguarda i primi giudizi della critica.

A darne prova inequivocabile è il sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes: con una stima di giudizi positivi arrivata appena al 36% su un totale di 152 recensioni, “Aquaman e il regno perduto” - ora anche nei nostri cinema - viene bocciato dalla critica americana in particolare per il suo stile narrativo poco azzeccato e la poca cura riposta negli effetti speciali. La sceneggiatura sembrerebbe non godere de giusto equilibrio fra le sezioni maggiormente cariche di tensione e quelle più leggere; mancherebbero inoltre, rispetto al primo film, la giusta dose di scene elettrizzanti e quel “senso di divertimento cinematografico” che fece tanto apprezzare anzitempo il personaggio di Arthur, ovvero il carismatico protagonista interpretato da Jason Momoa. Ancor più in generale, il film manca di un reale senso di compiutezza, destreggiandosi nel provare ad essere tante cose insieme senza trovare un giusto equilibrio, e mancando nell’andare a fondo fra una delle tante scelte possibili.

Secondo quanto dichiarato da Nick Schager di The Daily Beast, si tratterebbe del “peggior film della DC realizzato fino a questo punto". Anche Molly Freeman di ScreenRant non trattiene il suo dissenso, affermando ironicamente che: "c'è della poesia nel fatto che questo franchise finisca nel modo più caotico possibile". Per chi l’avesse scordato, infatti, il film segna la chiusura del vecchio filone cinematografico DC, aprendo la strada alla direzione del nuovo universo a cura di James Gunn e Peter Safran.

Qualche commento positivo invece sul lavoro compiuto dal regista James Wan, che si fa notare con alcune sequenze d’azione in cui emerge più forte la sua “sensibilità horror”. Parliamo, non a caso, della mente dietro alcune delle saghe d’orrore di maggior successo nella storia del cinema, come quelle di “Saw”, “Insidious” e “The Conjuring”.

Anche Momoa si salva indenne dai commenti aspri della critica riuscendo nuovamente a infondere profondità e varie sfumature al personaggio, come si può cogliere anche dalle scene dialogate insieme all’attore Patrick Wilson, interprete del personaggio di Orm Marius.

Sommando i pro e i contro discussi, il film ne esce ugualmente distrutto e si aggiudica il primato di peggior punteggio su Rotten Tomatoes tra i film DC distribuiti nel 2023, come “Shazam! Furia degli Dei”, “The Flash” e “Blue Beetle”.

Ma se ancora non è dato supporre alcunché sul futuro del franchise, non si direbbe invece ultimato il coinvolgimento di Jason Momoa nel DCU. Lo stesso produttore cinematografico Peter Safran ha alluso ad una potenziale nuova partnership con l’attore nel prossimo DCU:

“Quando penso a Jason in questo ruolo, è l'Aquaman definitivo. Lo ha ridefinito. È stato un viaggio di 11 o 12 anni per lui - molti spettatori non si rendono conto che è stato scritturato così tanto tempo fa. Quando ha accettato questo ruolo era conosciuto solo per Khal Drogo, e ora è davvero Aquaman. Il regista James Wan ha realizzato questo secondo film in modo che sembri una storia completa quando si guardano i due film insieme. Vedremo cosa succederà con lui al di là di questo. So che Jason avrà sempre una casa alla DC e alla Warner Bros. Infatti, il suo prossimo film sarà 'Minecraft”.

Chissà allora in quali altre vesti troveremo Momoa nel futuro che ci aspetta. Resta intanto da pazientare ancora, e sperare nel successo di questa nuova scommessa cinematografica.

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