Zecche, ragni (il “violino”, per restare in Sardegna o, ancora di più, l’argia), le zanzare. E poi il mare, i suoi potenziali pericoli dovuti a incontri ravvicinati con le meduse, le tracine. Se l’Isola non ha organismi mortali, ne ha comunque diversi da cui stare alla larga. Al di là del dolore insopportabile che alcuni di questi possono provocare iniettando le loro tossine, restano i rischi per chi già non gode di buona salute o è particolarmente sensibile. Il veleno, allora, potrebbe aggravare le condizioni della persona offesa scatenando complicazioni allergiche importanti o neurologiche. Insetti o abitante dei nostri fondali armati di pungiglioni, spine e denti aguzzi (per esempio le murene), insomma, bisogna tenerli a debita distanza.

«La regola è sempre la stessa: in caso di punture di ragni o di tracina, così come di vespe se già sappiamo di essere particolarmente sensibili alla loro tossina, bisogna recarsi al pronto soccorso. Nel caso della tracina, oltre al dolore fortissimo, la terapia migliore è quella di immergere l’arto in acqua molto calda visto che la sua biotossina è termolabile. In ogni caso può essere fatta una terapia antalgica e nel caso antibiotica», spiega Rosanna Laconi, primario del Pronto soccorso del Policlinico di Monserrato.

Anche per il ragno violino o l’argia, che incutono paura ma che stando alle statistiche sono alla fine responsabili di pochissime emergenze, il consiglio è quello di farsi vedere dal medico. Sarà lui a decidere la giusta terapia. «Che può anche prevedere, per le punture di ragno, l’antitetanica», aggiunge Laconi. Il pericolo per i soggetti sensibili è lo choc anafilattico.
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