Una pianta sarda è potenzialmente in grado di bloccare la replicazione dell'Hiv.

Si tratta dell'"Hypericum scruglii (Bacchetta, Brullo et Salmeri)", una specie endemica ed esclusiva degli altopiani carbonatici dell'Isola centro-orientale (i Tacchi dell'Ogliastra e l'area intorno a Laconi), al centro di uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "PlosOne".

La ricerca è stata coordinata da Francesca Esposito e Cinzia Sanna del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università di Cagliari, ed è frutto della collaborazione con altri ricercatori dell'ateneo sardo, delle Università della Campania e dell'Insubria e del Max Planck Institute for Chemical Ecology di Jena (Germania).

Nella pianta è stata per la prima volta individuata una molecola in grado di inibire a concentrazioni molto basse due enzimi chiave dell'HIV-1 che permettono al virus di replicarsi.

Lo studio dell'Università di Cagliari ha un approccio multitarget e ha l'obiettivo di ridurre il numero di farmaci che un paziente sieropositivo deve assumere.

Cinzia Sanna sottolinea che "non si tratta di una pianta tossica, ma anzi già utilizzata nella medicina popolare. L'olio ottenuto da un'altra specie di Hypericum viene utilizzato per lenire le ustioni".

Del gruppo che ha firmato la ricerca fa parte anche Enzo Tramontano, professore di Microbiologia e presidente della Facoltà di Biologia e Farmacia dell'Università di Cagliari, che a proposito della scoperta ha affermato: "Serviranno studi specifici per migliorare la struttura chimica della molecola e renderla più potente".

Il gruppo di ricerca: da sinistra, Angela Corona, Francesca Esposito, Enzo Tramontano, Pierluigi Cortis, Cinzia Sanna
Il gruppo di ricerca: da sinistra, Angela Corona, Francesca Esposito, Enzo Tramontano, Pierluigi Cortis, Cinzia Sanna
Il gruppo di ricerca: da sinistra, Angela Corona, Francesca Esposito, Enzo Tramontano, Pierluigi Cortis, Cinzia Sanna

(Unioneonline/F)
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