Un nuovo approccio terapeutico per il trattamento di alcune tipologie di tumori è disponibile all'ospedale oncologico di Cagliari.

Dallo scorso luglio, nella medicina nucleare del Businco viene erogata una nuova terapia, chiamata Terapia con radioLigandi (RLT), che veicola radiazioni direttamente e selettivamente sulle cellule malate, sfruttando caratteristiche strutturali proprie delle cellule neoplastiche.

La terapia RLT oggi è utilizzata soltanto per alcune tipologie di cancro, in particolare per la cura dei tumori neuroendocrini o NET. Questi tumori, molto eterogenei, interessano cellule con caratteristiche endocrine e nervose presenti in numerosi organi come polmoni, bronchi, intestino, retto, appendice, pancreas: i più frequenti sono quelli a carico del tratto gastro-entero-pancreatico, che manifestando quasi sempre pochi sintomi difficilmente vengono diagnosticati precocemente, tanto che spesso alla diagnosi sono già metastatizzati e non operabili.

Si tratta di una sorta di radioterapia "interna", in cui un radiofarmaco "intelligente" bombarda dall'interno il tumore, che viceversa nella pratica "tradizionale" viene colpito dall'esterno dalle radiazioni emesse dalle specifiche apparecchiature. Pertanto il vantaggio nel suo utilizzo è l'elevata selettività che permette alla molecola di "agganciarsi" solo al suo bersaglio per cui la radioattività agisce solo in un'area circoscritta e per periodi limitati. Questa terapia è estremamente efficace, come dimostrato da un recente studio clinico di fase III (NETTER1), che ha evidenziato una significativa riduzione (79%) del rischio di progressione della malattia, un incremento della sopravvivenza generale ed un miglioramento della qualità della vita con, inoltre, un buon profilo di sicurezza e tollerabilità.

Il trattamento impiegato nell'ospedale oncologico dell'Arnas - unico centro in Sardegna ad erogarlo - ha inoltre un importante impatto positivo sulla qualità di vita grazie alla ridotta tossicità e al minor impegno clinico necessario per sottoporsi alle cure: la RLT attualmente prevede la degenza ospedaliera per uno, al massimo due giorni ogni sei/otto settimane per un totale di 4 cicli di terapia, a fronte di terapie quotidiane, gravate da maggiori effetti collaterali e di durata variabile e spesso non prevedibile perché in funzione della progressione della malattia. 

(Unioneonline/v.l.)

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