Così come non è ancora stata individuata una causa precisa che origina la sindrome, allo stesso tempo non esiste una cura definitiva per la malattia di Menière. Sono stati però certificati alcuni trattamenti che consentono di prevenire e controllare i sintomi principali. Nella fase acuta, per attenuare i sintomi, si possono utilizzare dei farmaci antiemetici o delle benzodiazepine.

Per ridurre la frequenza delle crisi, invece, il farmaco attualmente più adottato è la betaistina, che può essere associata a diuretici e a una dieta iposodica. La scelta di questo tipo di regime alimentare si lega al contrasto dell’accumulo di liquidi nell’orecchio. Fortemente raccomandata anche l’eliminazione, o la riduzione, della caffeina e della nicotina, che in alcuni casi rappresentano la causa scatenante delle crisi vertiginose.

Le terapie mediche attuali consentono un controllo dei sintomi efficace nell’80% dei casi. Grande attenzione è stata dedicata alla riabilitazione vestibolare, che viene effettuata tramite esercizi particolari: questi consentono alle persone affette dalla malattia di Menière di abituarsi ai disturbi dell’equilibrio e di provare a convivere meglio con la patologia. Quanto allo stile di vita, il consiglio degli specialisti è di provare a ridurre gli eventi stressanti e gli eccessivi sforzi fisici.

Le ripercussioni

La malattia di Menière, a causa della severità e della frequenza delle crisi vertiginose, può rivelarsi una condizione molto invalidante e influenzare negativamente la qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti. A causa delle crisi, infatti, si possono avere molti problemi sul lavoro e nelle relazioni sociali, tanto da generare spesso stress e depressione.

Non a caso, negli ultimi anni, sono state esaminate diverse proposte di legge per garantire il riconoscimento della malattia di Menière come malattia cronica invalidante.

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