Non solo margherite: con l'arrivo del bel tempo e l'allungamento delle giornate, nei parchi a spuntare sono anche i runner.

La speranza dei più, "armati" di tuta e scarpe da ginnastica, è di rimettersi in forma dopo i mesi di pigrizia invernale.

Ma quello che in molti trascurano è che avventurarsi in una pratica sportiva anche molto moderata senza un'adeguata preparazione può costare molto caro.

"Dopo i 40 anni - spiega Marco Traballesi, fisiatra e medico dello sport - lanciarsi in uno sport spesso si traduce in traumi, contratture, distorsioni e lesioni varie. A questa età ci si sente infatti ancora giovani, ma magari si è sedentari da qualche anno: tornare a praticare sport senza controlli ed accortezze ad hoc può creare molti problemi".

A farsi male sono soprattutto gli uomini, "vittime di lesioni a spalla, gomito, schiena e ginocchia dopo partite di pallavolo o calcetto nel fine settimana o col sollevamento pesi in palestra, dove spesso si cimentano in carichi eccessivi".

Ma anche le donne possono incappare in traumi legati a corsa e palestra: abituate ai tacchi, rischiano di poggiare male il piede e subire lesioni alle estremità, al ginocchio e al polpaccio.

Fra gli infortuni più frequenti "al femminile" c'è, ad esempio, lo stiramento del tendine d'Achille.

La prima regola è dunque avventurarsi nella pratica della corsa solo sotto controllo medico, che può riassumersi in una semplice visita dal medico di famiglia per un'attività ludico-ricreativa e in una visita più approfondita con tanto di elettrocardiogramma per una pratica più impegnativa.

"Dopo una certa età - precisa l'esperto - è importante in ogni caso verificare come lavora il nostro cuore, che deve essere in grado di reggere lo sforzo".

(Unioneonline/v.l.)
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