Costruiti in laboratorio i primi muscoli sintetici: fatti di fibre programmate al computer grazie alla biologia sintetica, sono più resistenti del kevlar, usato nei giubbotti antiproiettile.

La notizia arriva dai ricercatori dell'università di Washington di St. Louis e come riportato sulla rivista “Nature Communications”.

"La loro produzione è economica e si può eseguire in scala, senza il bisogno di ricorrere a tessuti animali", spiega Fuzhong Zhang, coordinatore dello studio.

Gli studiosi sono riusciti a produrre in laboratorio come proteina sintetica la titina, la terza proteina più abbondante nei muscoli. Per aggirare alcuni dei problemi che di solito impediscono ai batteri di produrre proteine grandi, i ricercatori hanno programmato alcuni microrganismi a creare dei segmenti più piccoli di proteina in catene di molecole pesanti, grande circa 50 volte le dimensioni medie di una proteina batterica. Le proteine sono state a loro volta convertite in fibre grandi, circa un decimo dello spessore di un capello umano. Oltre a vestiti e armature protettive più resistenti del kevlar, questo nuovo materiale ha molte potenziali applicazioni biomediche: essendo quasi identico alle proteine muscolari, dovrebbe infatti essere biocompatibile e impiegabile per suture e tessuti ingegnerizzati.

"Il bello di questo sistema - commentano i ricercatori - è che la piattaforma si può applicare ovunque. Possiamo prendere le proteine da diversi contesti naturali, metterle su questa piattaforma e creare proteine più larghe e lunghe per diverse applicazioni materiali, altamente sostenibili". 

(Unioneonline/v.l.)

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