Si è celebrata in tutto il mondo il 26 novembre la giornata mondiale del Parkinson. Un’occasione per puntare il faro sulla malattia che negli ultimi anni è diventata la seconda patologia neurologica degenerativa dopo l’Alzheimer. In Italia si contano circa 300mila persone affette, oltre settemila in Sardegna. Gli scenari futuri non ci fanno ben sperare: l’incremento del numero di persone colpite da questa malattia avrà un impatto economico difficile da sostenere se non verranno messe in atto strategie assistenziali. Il Parkinson è una malattia cronica curabile, che si avvale di terapie farmacologiche o, quando queste non sono più efficaci, si fa ricorso a terapie avanzate.

Riabilitazione e attività fisica

Accanto alle terapie farmacologiche, fondamentale rimane la riabilitazione. Il trattamento riabilitativo consiste in una serie di interventi finalizzati a diminuire la disabilità. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita, potenziando le abilità motorie residue mediante il recupero del miglior livello fisico, cognitivo, psicologico, funzionale e sociale. Il recupero riabilitativo si basa su un protocollo personalizzato e dinamico, basato sul paziente e adattato a quella precisa fase evolutiva della malattia.

In associazione alla terapia riabilitativa è fondamentale che la persona malata di Parkinson pratichi una regolare attività fisica, che sia adatta alla propria condizione di salute.

Ambulatorio del Brotzu

La complessità della patologia richiede un approccio assistenziale multidisciplinare e altamente integrato, che include le competenze del medico di medicina generale, del neurologo, del fisiatra, del neurochirurgo, del gastroenterologo, del fisioterapista, del logopedista, del terapista occupazionale, del neuropsicologo e dell’infermiere professionale.Il Centro per la diagnosi e cura della malattia di Parkinson e dei disturbi del movimento dell’ARNAS Brotzu è operativo da circa 20 anni nel Dipartimento di Neuroscienze (diretto da Maurizio Melis).

L’attività del Centro, diretto da Giovanni Cossu e coadiuvato da Valentina Oppo, Giulia Serra e Daniela Murgia, si basa sulla diagnosi e il trattamento delle patologie dei disturbi del movimento, insieme all’attività di ricerca clinica rivolta soprattutto agli ambiti di innovazione terapeutica. Oltre ai moderni approcci terapeutici per le fasi iniziali della malattia, si pone particolare attenzione all’applicazione di protocolli terapeutici farmacologici e non farmacologici innovativi.

Con il fisiatra Carlo Casula del reparto di riabilitazione diretto da Pietro Braina e con i fisioterapisti e logopedisti vengono garantiti ai pazienti protocolli mirati per ridurre la disabilità. Ad oggi sono seguiti oltre 1000 pazienti affetti da varie forme di Malattia di Parkinson. 

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