Arrivare a una diagnosi precoce è fondamentale per provare ad arginare i possibili danni generati dall’osteoporosi. Solitamente, il responso arriva solamente in seguito alla prima frattura da fragilità. Eppure, esiste una fase della malattia, anche sufficientemente lunga dal punto di vista temporale, nella quale sarebbe possibile intervenire in maniera mirata ed efficace.

La prevenzione

Il medico, una volta compiuta la valutazione generale sullo stato di salute del soggetto affetto da osteoporosi (oppure ritenuto a rischio), può decidere se procedere o meno con il fissare un regime di prevenzione o quantomeno provare a ridurre l’impatto della patologia già in corso sul paziente: la prescrizione di vitamina D e di integratori, accompagnati da un appropriato stile di vita, sono generalmente molto efficaci. Oltre all’intervento del medico, esistono poi alcuni accorgimenti da mettere in pratica per ridurre al massimo i rischi. È infatti molto importante assumere tutte le precauzioni del caso per evitare cadute e traumi, che per un anziano affetto da osteoporosi potrebbero risultare invalidanti. Il Ministero della Salute suggerisce di raccontare al proprio medico eventuali cadute, anche se prive di conseguenze, e di ricordargli i farmaci che si stanno assumendo; di controllare che la casa in cui si abita non presenti ostacoli o pericoli che possano mettere a repentaglio l’equilibrio e quindi aumentare la possibilità di cadute; di avvisare il medico se si riscontrano problemi nel camminare, nel girarsi e nel sedersi; di effettuare attività fisica con moderazione, come camminare, fare le scale o andare a ballare, ma senza mettere in difficoltà il proprio corpo.

La dieta

Anche la dieta può rivestire un ruolo molto importante nella prevenzione. Il Ministero della Salute raccomanda infatti di seguire un regime alimentare particolarmente ricco di frutta e verdura, e che preveda anche un adeguato apporto di calcio attraverso l’assunzione fissa di latte, yogurt, formaggi e acque minerali ricche di calcio, per le quali è necessario leggere con attenzione l’etichetta informativa che è presente su ogni bottiglia. Allo stesso tempo si dovrebbe limitare l’assunzione di sale e assicurarsi di avere un’adeguata assunzione di vitamina D.

Può inoltre essere necessario l’impiego di supplementi vitaminici se si è al di sopra dei 50 anni o si è carenti di vitamina D, preziosa per la salute delle ossa e dei denti perché aiuta il corpo ad assorbire il calcio.

I fattori di rischio

Così come esistono degli alimenti che possono essere un toccasana in ottica di prevenzione, ve ne sono anche altri inclusi tra i fattori di rischio su cui è possibile intervenire contestualmente alle cattive abitudini. Una dieta troppo ricca di proteine e un consumo eccessivo di sodio e caffè possono danneggiare l’osso, perché inducono perdita di calcio con le urine. Bere troppo alcol può ridurre la formazione di nuovo osso e aumentare la probabilità di cadute e fratture. Anche alcune delle sostanze chimiche contenute nel fumo hanno un effetto tossico diretto sulle cellule del tessuto osseo.

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