Non solo per combattere il coronavirus che purtroppo abbiamo imparato a conoscere, ma anche per prevenire tutti i virus e le malattie infettive che potrebbero sorprenderci in futuro.

Nasce in Lombardia, la regione tra le più martoriate d'Italia dal Covid, Emergency Hospital 19, una struttura innovativa e costruita in sole 11 settimane a Rozzano (Milano) grazie a un team di clinici, architetti, ingegneri e progettisti, e dotata di Pronto Soccorso, Diagnostica, Terapia Intensiva e sub-intensiva, degenze e sale operatorie.

Il tutto abbinato a un programma di ricerca scientifica in ambito immunologico contro le malattie infettive.

"Abbiamo deciso di investire risorse ed energie in una struttura altamente tecnologica, frutto di un know how ingegneristico e medico tutto italiano, che rappresenta una risposta alle sfide del nostro presente - spiega Gianfelice Rocca, presidente Humanitas -. Un luogo dove clinica, ricerca e formazione, le tre anime di Humanitas, si fondono per dare una risposta efficace ad un'epidemia di proporzioni straordinarie causata da un virus sconosciuto, favorendo l'unione delle competenze tra Medicina Interna, Infettivologia, gestione dell'emergenza in Pronto Soccorso e in Terapia Intensiva".

Nella struttura, progettata da Techint, un'attenzione particolare è data alla relazione tra pazienti e familiari, così fortemente colpita durante l'emergenza Covid, grazie all'aiuto di tablet a disposizione dei pazienti.

"Abbiamo vissuto un 'ritorno al futuro' delle malattie infettive, di cui Covid-19 è solo l'ultimo esempio, con cui dobbiamo imparare a convivere - spiega il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas -. Per farlo è indispensabile essere preparati. Ad esempio, con l'Emergency Hospital 19, che significa avere a disposizione il meglio della terapia, c'è un rapporto stretto tra ricerca di laboratorio e clinica, e la possibilità di usare le tecnologie più all'avanguardia".

La realizzazione del progetto, con un investimento dal punto di vista strutturale e tecnico di 12 milioni di euro, è stata possibile grazie all'importante contributo di Intesa Sanpaolo all'Istituto Clinico Humanitas e di TenarisDalmine e Fondazione Rocca alla Fondazione Humanitas per la Ricerca.

(Unioneonline/D)
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