Con oltre 670.000 infezioni batteriche resistenti agli antibiotici che si verificano in Europa e circa 33.000 persone che muoiono come diretta conseguenza di queste infezioni, "il carico sanitario dell'antimicrobico resistenza è paragonabile a quello dell'influenza, della tubercolosi e dell'Hiv/Aids messi insieme".

A descrivere un fenomeno "ampiamente diffuso" è il primo rapporto sulla sorveglianza della resistenza antimicrobica in Europa, pubblicato congiuntamente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall'Ufficio regionale dell'Oms Europa, che fornisce una panoramica con dati del 2020.

I risultati mostrano che il numero complessivo di casi segnalati in Unione europea e nello Spazio economico europeo è stato inferiore nel 2020 rispetto al 2019, ad eccezione dell'Acinetobacter spp, in crescita in quasi tutti i Paesi. Nel 2020, Escherichia coli (38,4%), Stafilococco aureo (17,3%) e Klebsiella pneumoniae (14,9%) rappresentavano la maggioranza degli isolati. Come osservato in precedenti rapporti, tassi più elevati sono osservati nei Paesi meridionali e orientali dell'area.

"Elevate percentuali di resistenza alle cefalosporine e ai carbapenemi di terza generazione in Klebsiella pneumoniae e alte percentuali di Acinetobacter resistente ai carbapenemi, in diversi paesi, destano preoccupazione", si legge. Suggeriscono "la diffusione di cloni resistenti nelle strutture sanitarie" e indicano, in molte aree, "gravi limitazioni nelle opzioni di trattamento".

In particolare, "è un problema importante la resistenza agli antibiotici di ultima linea, come la vancomicina e quelli del gruppo dei carbapenemi".

Quando questi antibiotici non sono più efficaci, ci sono opzioni di trattamento molto limitate che potrebbero non funzionare, portando a volte a esiti fatali. Pertanto, la conclusione, "sono urgenti solidi investimenti per affrontare la resistenza antimicrobica e avrebbero un impatto positivo significativo sia sulla salute della popolazione che sulla futura spesa sanitaria nella regione". 

(Unioneonline/v.l.)

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