«I dati del Ministero della salute fanno emergere, nell'ultimo mese dell'anno, l'ampia circolazione dell'influenza stagionale detta "australiana"», spiega il medico di medicina generale Carlo Piredda: «Questa è infatti il secondo virus più diffuso a dicembre 2022 dopo il SARS-CoV-2. Sempre dai dati dell'Istituto superiore di Sanità emerge che dovrebbe essere stato raggiunto il picco dell'influenza nel nostro Paese con qualche settimana di anticipo rispetto agli anni precedenti».

«Oltre all'influenza e al Covid», prosegue il medico, «i dati dicono che in Italia si rilevano numerosi altri virus circolanti nel nostro Paese come il virus Respiratorio sinciziale, i Rhinovirus, i Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, virus parainfluenzali e Adenovirus. Tutti questi virus vengono spesso scambiati per influenza e dànno la falsa impressione nei soggetti vaccinati di una mancata protezione. Può accadere inoltre di essere colpiti in momenti successivi da più virus. In questo caso non si tratta della cosiddetta "ricaduta" ma di una nuova malattia» . «Queste forme virali si presentano con sintomi quali febbre o febbricola, malessere, mal di testa, dolori muscolari oltre a tosse, mal di gola e respiro affannoso», mette in evidenza Piredda, «salvo casi particolari, tutti i virus in circolazione hanno trattamenti simili, finalizzati esclusivamente a controllare i sintomi. Esistono anche farmaci antivirali per l'influenza, ma il loro impiego è marginale e limitato a casi particolari e selezionati. La stragrande maggioranza delle persone colpite dai virus respiratori deve semplicemente restare a letto e a riposo per 5-7 giorni utilizzando gli antipiretici come il paracetamolo e dei comuni farmaci sintomatici per la tosse, per il raffreddore o per arrestare eventuali sintomi respiratori e muscolari».

«La febbre produce inoltre disidratazione, che va compensata con i liquidi e con un'alimentazione leggera e nutriente ricca di frutta e verdura. Infatti», sottolinea il dottore, «soprattutto nei pazienti più anziani e fragili, la disidratazione può portare anche a serie complicazioni tali da rendere indispensabile il ricovero ospedaliero. È da evitare in maniera assoluta la somministrazione di antibiotici, salvo l'indicazione prescrittiva del medico in caso di complicanze dovute a sovrainfezioni batteriche. Allo stesso tempo, è assolutamente da evitare anche l'auto-somministrazione di antibiotici già presenti in casa che, oltre a non avere nessuna efficacia sulla cura di forme virali, porta solo all'accentuazione del fenomeno dell'antibiotico-resistenza con serie problematiche in futuro».

«Nonostante siamo al picco influenzale», conclude Piredda, «è ancora opportuno, seppur tardivamente, vaccinarsi, oltre che mantenere le buone norme volte a limitare i contagi. La campagna vaccinale andrebbe estesa soprattutto agli over 65, agli immunocompromessi, e a chi è affetto da patologie croniche». In particolare, la fine dello stato di emergenza con l'abbandono delle mascherine e del distanziamento, ha fatto sì che le forme virali riprendessero a circolare con una frequenza molto superiore rispetto agli ultimi due-tre anni».

Luca Mirarchi

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