Una nota del ministero della Salute firmata dal direttore alla prevenzione Francesco Vaia è stata inviata all’assessorato alla Sanità della Sardegna e a quelli di tutte le altre Regioni per segnalare l'innalzamento dell'allerta (a livello 3) per la possibile diffusione del Fentanyl in Italia.

L’allarme è stato lanciato dal Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe, coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga, dopo che il Fentanyl è stato accertato come sostanza da taglio in una dose di eroina sequestrata alcune settimane fa nella zona di Perugia. Si tratta del primo riscontro ufficiale della presenza di Fentanyl in Italia. 

«Dopo un test colorimetrico sul posto il campione è stato successivamente analizzato dal Laboratorio di Medicina Legale. I risultati analitici ricevuti in data 24 aprile 2024 hanno identificato nel campione fentanyl (5%), eroina (50%), codeina (30%) e diazepam (15%)», si legge nel documento.

Ma di cosa si tratta? «Il Fentanyl – si legge sul sito “Antidroga” del ministero dell’Interno – è un analgesico con una potenza di almeno 80 volte superiore a quella della morfina. Il Fentanyl ed i suoi derivati sono utilizzati come anestetici e analgesici sia in medicina sia in veterinaria (Carfentanyl). La sua molecola ed i suoi derivati sono soggetti a controllo internazionale così come quei derivati non farmaceutici altamente potenziati, quale il 3-metilFentanyl, sintetizzati illecitamente e venduti come “eroina sintetica” o mescolati con l’eroina».

Secondo i dati della Direzione centrale per i Servizi antidroga del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dal 2018 al 2023 sono stati sequestrati in Italia 123 grammi e 28 compresse di Fentanyl. L'oppiaceo sintetico è stato trovato inoltre in 41 altri confezionamenti. 

Ora l’allarme del ministero, inviato anche alla Sardegna, dove la nuova e temibile droga, molto diffusa negli Stati Uniti, non è purtroppo sconosciuta. Anzi. Cagliari, lo scorso anno, è risultata la città che, su 19 a livello nazionale, ha fatto registrare il dato più elevato di “carico di massa” di Fentanyl e Mefredone nelle proprie fogne. 

Il dato era emerso da un’analisi (LEGGI) è stata condotta dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri nell’ambito di una “Inchiesta nazionale sull'uso di nuove sostanze psicoattive in Italia attraverso l'analisi delle acque reflue urbane”, pubblicata sulla rivista scientifica “Science of the Total Environment”.

(Unioneonline/l.f.)

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