Come una manovra finanziaria in debito. Il corpo sta subendo una serie di stimoli stressanti cronici, figli dell'epidemia di Covid-19, che in qualche modo è destinato a ripagare. In questo caso, ovviamente, non si parla di finanze, ma di piccoli disturbi che, ovviamente quando sono temporanei, diventano compagni di vita della nostra esistenza.

A spiegare questa realtà, offrendo anche possibili contromisure, è Piero Barbanti, docente di Neurologia all'Università San Raffaele di Roma.

«Prima di tutto ricordiamo che esiste un filtro, che può avere maglie larghe o strette nei diversi individui per cui ognuno reagisce a modo proprio: si chiama filtro "frontale" e non è uguale per tutti - spiega l'esperto -. Occorre agire su questo elemento, magari anche sfruttando quanto abbiamo a disposizione. Certo è che sono emersi nuovi ansiosi: soggetti che si sono trovati di fronte a un nuovo scenario che ha scatenato situazioni di stress. All'inizio della pandemia si è verificata la cosiddetta "sincronizzazione emotiva", ovvero un pericolo comune che ha portato le persone a unirsi. Presto, però, ci siamo trovati di fronte a una infodemia senza precedenti che ha bloccato la capacità del cervello di andare oltre il problema attuale».

Che si sia a rischio, peraltro, è confermato da un'indagine condotta da Assosalute. Per un italiano su tre, indipendentemente dall'età, la fonte di stress principale in questo ultimo anno è stata la salute, e in particolare la paura del Covid-19 .

Non manca, tra le preoccupazioni, anche quella per il lavoro, che affligge un italiano su quattro, soprattutto tra gli uomini (28 per cento), con particolare riferimento ai timori per le prospettive future. Infine, il 15 per cento degli intervistati vede nella limitazione alle relazioni sociali la principale causa di stress.

«I campanelli di allarme - continua Barbanti - sono rappresentati da sintomi che non hanno una base organica consistente: difficoltà a concentrarsi, sensazione di tensione, sonno non riposante e mal di testa, ma anche tensione muscolare, respiro corto e affannato, variazione (o percezione di variazione) del battito cardiaco, alterazione dei quantitativi salivari, bruciore allo stomaco e disturbi legati alla sfera sessuale».

Federico Mereta
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