L’attività di riabilitazione in un ospedale non è, come si potrebbe pensare, semplicemente “fare ginnastica o movimento”, ma è la presa in carico globale di un paziente con una disabilità conseguente a un trauma, a patologie oncologiche, a un trapianto di organi o a una malattia neurologica. L’obiettivo è permettere al paziente di raggiungere il miglior livello di autonomia possibile sul piano fisico, sociale, intellettivo e relazionale e recuperare, nei limiti della disabilità, alcune importanti funzionalità.

Si pensi per esempio a un persona affetta da emiplegia (una condizione in cui uno dei due lati del corpo è paralizzato) per il quale bisogna riprogrammare non solo il movimento e l’equilibrio, ma anche le capacità cognitive, il linguaggio e gli altri deficit funzionali al fine di ridurre il più possibile il grado di invalidità.

La Struttura

La SSD Riabilitazione dell’ARNAS G. Brotzu, diretta da Pietro Braina, svolge la sua attività nei due presidi ospedalieri aziendali del “San Michele” e dell’oncologico “A. Businco” e si occupa sia del trattamento nella fase acuta dei pazienti ricoverati nei reparti di rianimazione, stroke, neurologia, neurochirurgia, ortopedia, chirurgia, trapianti di fegato, rene, etc., che dell’assistenza specialistica durante le attività programmate.

Il team riabilitativo dell’ARNAS – composto da 9 fisiatri, 26 fisioterapisti, 1 logopedista, 3 infermieri e 2 oss - ha un’esperienza specifica di oltre trent’anni nella valutazione e nel trattamento di pazienti affetti da patologie oncologiche.

Negli ultimi anni tali esperienze sono state orientate nella definizione di PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali), frutto del lavoro di collaborazione e confronto multidisciplinare tra gli specialisti di tutte le strutture coinvolte nella cura di tali patologie.

Numerose collaborazioni

In particolare la SSD Riabilitazione, ha partecipato alla stesura dei percorsi sui tumori della mammella, del polmone, dell’encefalo fornendo la possibilità ai chirurghi, radioterapisti, radiologi anestesisti di ottenere una valutazione funzionale preoperatoria che mettesse in evidenza possibili deficit di articolarità, forza muscolare anche legati a neuropatie. Tali percorsi hanno permesso di fornire un protocollo di trattamento preoperatorio per il miglioramento degli eventuali deficit evidenziati nel pre ricovero, educando e trattando il paziente già prima dell’intervento chirurgico, ed elaborando successivamente nel post-operatorio un protocollo personalizzato per il recupero delle abilità precedenti.

È stata inoltre messa a punto la possibilità di fornire supporti informatici visivi che contengano le indicazioni e gli esercizi che il paziente potrà effettuare nel proprio domicilio con l’auto-trattamento per il mantenimento delle abilità raggiunte e con la definizione del setting riabilitativo post dimissione.

All’interno del Centro di trapianto midollo osseo l’equipe ha organizzato un percorso per i pazienti ricoverati per il trapianto di midollo, che prevede un’immediata valutazione fisiatrica e un trattamento riabilitativo di preparazione, che il fisioterapista verificherà subito dopo il trapianto attraverso l’utilizzo di tablet, grazie ai quali potrà controllare la corretta esecuzione degli esercizi appresi durante la fase preabilitante. Tale monitoraggio può proseguire anche a domicilio nei casi selezionati anche a domicilio.

Per i pazienti affetti dal morbo di Parkinson e di fibrosi cistica, è attiva da diversi anni la possibilità del monitoraggio da remoto per la verifica costante delle condizioni fisiche dell’efficacia del trattamento e del miglioramento funzionale.

I numeri

Nel 2021 la struttura dell’ARNAS ha effettuato circa 85mila prestazioni tra consulenze e trattamenti. Circa l’85% dei pazienti presi in carico dalla struttura vengono dimessi dai reparti con la prescrizione di trattamento riabilitativo in regime di ricovero, domiciliare, ambulatoriale, da effettuarsi presso le strutture territoriali di competenza.

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L’estate amica dei denti

Gelati, aperitivi, bevande zuccherate, le abitudini estive sono nemiche di denti e gengive, ma proprio l'estate può diventare occasione per dedicare qualche minuto in più alla salute della bocca, fare più attività fisica, ridurre lo stress e mangiare meglio. Tutte buone abitudini che hanno ricadute positive su denti e gengive.

A spiegarlo, alla vigilia dell'esodo d'agosto, è la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), che ricorda 5 consigli da portare in vacanza e mette in guardia su come comportarsi in caso di imprevisti. «La vacanza può essere il momento giusto per modificare alcune abitudini. In estate - spiega Nicola Marco Sforza, presidente della SIdP - è più semplice diminuire l'assunzione di grassi e zuccheri e arricchire l'alimentazione con cibi amici di denti e gengive: quelli che contengono la vitamina C (antiossidante che favorisce il rinnovamento del tessuto connettivo) per esempio peperoni, pomodori, rucola, kiwi e ananas; i cibi che contengono vitamina D (modulatore della risposta immunitaria), come tonno, salmone, gamberi e ostriche; i cibi che contengono la vitamina A, come melone, pesche, albicocche e anguria».

Per ridurre la probabilità di disturbi gengivali, spesso collegati all'alitosi, la Sidp aggiunge altri 4 consigli: «Diminuire lo stress, che influisce sui livelli infiammatori dell'organismo, inclusi quelli dei tessuti parodontali; sfruttare le ore serali o mattutine - aggiunge Sforza - per dedicare una mezz'ora al giorno all'attività aerobica, come camminare velocemente o correre piano; limitare il fumo e l'eccessivo consumo di alcol; non dimenticare di mettere in valigia, oltre allo spazzolino, il filo interdentale e dedicare 5 minuti all'igiene orale, mattina e sera».

L'estate può anche essere il momento in cui ci si trova alle prese con piccole emergenze di salute orale e spesso si deve ricorrere a dentisti che si trovano nei luoghi di vacanza per interventi di emergenza, come la perdita di una capsula, la ricostruzione di un dente spezzato o la cura di un ascesso. In questo caso, per esser sicuri che le mani a cui ci si affida siano quelle di un dentista abilitato, basta andare sul sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e inserire nome, cognome e città per verificare l'iscrizione del professionista all'Albo degli Odontoiatri.

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