«Il glaucoma è tra le più importanti patologie invalidanti al mondo per quel che riguarda la vista; malattia cronica e progressiva, può portare a un danno irreversibile per il nervo ottico (responsabile della trasmissione delle informazioni visive dalla retina al cervello). Il glaucoma è provocato dall’aumento della pressione interna dell’occhio e, in limitati casi, dalla riduzione dell’apporto di sangue al nervo ottico». Queste le parole di Antonello Cau, oculista al San Giovanni di Dio, ospite di una puntata di “15 minuti con…”, il talk di approfondimento sulla salute dell’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, in collaborazione con il gruppo L’Unione Sarda, condotto dal giornalista Fabrizio Meloni, responsabile comunicazione e relazioni esterne dell’Aou.

In una fase iniziale non vi sono sintomi che avvertano il paziente dell’aumento della pressione. «In seguito, quando il nervo ottico inizia a danneggiarsi», spiega Cau, «si cominciano a perdere le porzioni laterali del campo visivo. Non è dunque la visione centrale a danneggiarsi per prima. Questo spiega come mai il deficit non venga percepito rapidamente dal paziente, che inizia a urtare contro gli oggetti, ad avere dei piccoli incidenti con l’auto e leggere con difficoltà, senza però accorgersi che sta perdendo delle porzioni laterali di campo visivo».

È fondamentale per la popolazione, ma anche per il lavoro degli stessi oculisti, effettuare degli screening periodici. «Durante le visite oculistiche di routine», prosegue lo specialista, «viene misurata la pressione dell’occhio — normale tra i 10 e i 21 millimetri di mercurio — tenendo in considerazione l’aspetto del nervo ottico. Qualora lo specialista riscontri valori non adeguati richiederà al paziente di sottoporsi a esami aggiuntivi per certificare l’eventuale diagnosi di patologia glaucomatosa. I centri più avanzati per il trattamento del glaucoma in Sardegna sono l’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, l’ospedale Brotzu di Cagliari e la clinica universitaria di Sassari».

Il primo trattamento per il glaucoma è, in genere, di tipo farmacologico e prevede l’utilizzo di colliri ipotonizzanti, da applicare nell’occhio con regolarità nell'arco delle 24 ore per far sì che la pressione resti costante (importante effettuare controlli ravvicinati). La terapia chirurgica del glaucoma si prende in considerazione quando i medicinali non si dimostrano più sufficienti per tenere sotto controllo il flusso e il drenaggio dell’umor acqueo.

In base al caso specifico il medico oculista può optare per il ricorso al laser o alla chirurgia incisionale. La terapia chirurgica del glaucoma viene attuata per abbassare l'ipertensione intraoculare o correggere gli altri fattori che sono all'origine della malattia. L’obiettivo dell'intervento consiste nel fermare la progressione della malattia e nel diminuire la pressione intraoculare, costituendo una via ulteriore al deflusso dell'umor acqueo.

Luca Mirarchi

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