Farmaci reumatologici sempre più introvabili in Sardegna, con il risultato di costringere i pazienti a migrare verso altre regioni.

A denunciarlo è l'Anmar (Associazione nazionale malati reumatici), che ha inviato una lettera di denuncia alle istituzioni sanitarie regionali.

"Nell'ultimo anno al nostro numero verde sono aumentate le telefonate di pazienti che non riescono a trovare sull'Isola farmaci per il trattamento di gravi malattie come l'artrite reumatoide - afferma Silvia Tonolo, presidente nazionale dell'Anmar - Nella maggioranza dei casi sono costretti a migrare in altre regioni, come la Lombardia, per poter ricevere un medicinale".

"È una situazione insostenibile - aggiunge Tonolo - che minaccia seriamente la salute di migliaia di persone. L'aderenza terapeutica e la continuità del farmaco sono fondamentali per garantire la riduzione di dolori e l'arresto delle deformazioni tipiche delle patologie reumatologiche. I tagli che la Regione Sardegna ha fatto da circa due anni sui farmaci biotecnologici non riguardano solo quei farmaci a brevetto scaduto (e quindi che hanno un biosimilare solitamente di costo minore), ma riguarda farmaci brand che non presentano un farmaco sostitutivo L'eventuale decisione di non acquistare, o di acquistarne in minima quantità è all'origine delle migrazioni dei pazienti verso il Continente".

"Come associazione chiediamo quindi - la conclusione - che sull'Isola sia sempre garantito l'approvvigionamento farmaceutico, perché si tratta di un tipo di assistenza imprescindibile e che rientra nei livelli essenziali di assistenza (Lea). La spesa per garantire i Lea andrebbe tenuta distinta dalle altre voci di spesa sanitaria, come è stato chiarito recentemente dai giudici costituzionali".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata